Cunizza da Romano nobildonna dell’Italia settentrionale, nata alla fine del XII secolo, ultimogenita del signore di Treviso Ezzelino II da Romano, sorella di Ezzelino III, violento tiranno ghibellino della Marca Trevigiana (parte dell’attuale Veneto e che allora comprendeva Padova, Treviso e Feltre).
Sposò il conte Rizzardo di San Bonifacio, signore di Verona; si trattò di un matrimonio diplomatico che avrebbe dovuto garantire il miglioramento di rapporti tra famiglie rivali. In realtà, i suoi effetti non durarono a lungo, tanto che i fratelli si servirono del trovatore Sordello da Goito (che Dante e Virgilio incontrano nell’Antipurgatorio), che era alla corte del conte Rizzardo, per rapirla e riportarla presso di loro. In seguito, si sposò altre volte ed ebbe altri amanti; in vecchiaia, si trasferì a Firenze e si pentì della sua condotta, convertendosi a opere di bene.
È pensabile che a Dante giovanetto sia giunta la fama di questa donna dalla vita avventurosa, dedita poi a opere di bene o comunque convertita a vita morigerata e religiosa.
Cunizza da Romano nel Paradiso di Dante
Siamo nel canto 9 del Paradiso. Dante colloca l’anima di Cunizza da Romano nel terzo cielo, il cielo di Venere, dove risiedono gli spiriti amanti, cioè le anime di coloro che hanno condotto la prima parte della vita travolti dall’amore passionale, riscattandosi e convertendosi poi negli ultimi anni di vita. Ora che sono in Paradiso godono solo dell’essenza positiva dell’influenza di Venere, che deriva dall’amore di Dio e a lui riconduce.
Cunizza dichiara di trovarsi lì perché è stata uno spirito amante, cosa che però perdona a se stessa e di cui non si rammarica, perchè quell’inclinazione all’amore, prima peccaminosa, l’ha condotta poi a Dio.
Invettiva e profezie di Cunizza
Pronuncia una violenta invettiva contro la corruzione degli abitanti della Marca Trevigiana, profetizzando le imminenti e sanguinose sciagure che colpiranno Padova, Treviso e Feltre (Padova verrà sanguinosamente sconfitta a Vicenza; il tiranno di Treviso verrà ucciso in una congiura; il vescovo di Feltre tradirà alcuni fuoriusciti ferraresi). La triplice profezia fa riferimento a fatti storici avvenuti dopo il 1300 di cui Dante aveva avuto notizia.
Dopo aver parlato con Dante, Cunizza ritorna a danzare e a contemplare Dio.