Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci è un dipinto a olio su tavola (54×40 cm) databile al 1488-1490.
L’opera, la Dama con ermellino, ritrae la giovane Cecilia Gallerani, appena sedicenne, nobile milanese, amata dal duca di Milano Ludovico Sforza. Tuttavia, si tratta solo di un’ipotesi priva di documentazione.
Leonardo da Vinci, dal 1483 al 1489, fu al servizio di Ludovico Sforza come pittore, scultore, architetto, costumista, regista e scenografo ed eseguì il ritratto Dama con l’ermellino proprio come tributo al suo signore, che nel suo simbolo aveva un ermellino. Nel 1488, infatti, Ludovico Sforza venne insignito dal re di Napoli del prestigioso titolo di Cavaliere dell’ordine dell’Ermellino.
Ma l’ermellino, in greco galé, allude anche al cognome della donna; è inoltre simbolo di castità e per questo era frequentemente rappresentato in braccio alle nobili fanciulle.
Tuttavia, è possibile che l’animale non sia un ermellino, ma un furetto più facilmente addomesticabile e di dimensioni più vicine a quelle rappresentate nel quadro.
La dama con l’ermellino analisi
La giovane donna con ermellino è raffigurata in una posizione insolita, colta mentre volge la testa di scatto come se fosse chiamata da qualcuno fuori dal quadro.
È vestita secondo la moda dell’epoca, con una veste di foggia spagnola, in seguito all’avvicinamento degli Sforza al Regno di Napoli. Al collo porta una collana preziosa di granati, simbolo di fedeltà.
La luce, proveniente da destra, sottolinea l’aristocratica bellezza della giovane. Il sorriso appena accennato, così come nel dipinto della Gioconda, è tipico delle figure di Leonardo, che preferiva suggerire le emozioni dei personaggi, segno della loro interiorità.
L’ermellino volge lo sguardo verso la stessa direzione della donna, il suo manto è tracciato pelo per pelo; la bestiola sembra quasi spaventata, ma la mano della donna, di una lucida anatomia, lo placa.
Dai raggi X emerge che dietro la spalla sinistra della dama era anticamente dipinta una finestra: ecco il motivo di quella luce così intensa e dell’effetto del riflesso che noi vediamo oggi.