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I dannati nell’Inferno di Dante

I dannati nell’Inferno di Dante sono le anime dei peccatori, distribuite nei 9 cerchi concentrici dell’Inferno dantesco, a seconda del loro peccato. I dannati stanno tanto più in basso, e sono quindi condannati a una pena maggiore, quanto più gravi sono state le colpe da loro commesse.

Come vengono puniti i dannati nell’Inferno di Dante?

Legge del contrappasso

I dannati Dante li punisce secondo la legge del contrappasso: cioè ogni pena corrisponde, per similitudine o per contrasto, al peccato commesso. Esempio di legge del contrappasso per similitudine: i lussuriosi come in vita furono travolti dalla passione, ora all’Inferno sono travolti da una bufera di vento. Esempio di legge del contrappasso per contrasto: gli indovini mentre in vita pretesero di leggere nel futuro, ora all’Inferno hanno la testa girata all’indietro.

Ma quali sono i dannati che Dante colloca nell’Inferno e a quali pene sono condannati per l’eternità?

I dannati Dante li definisce, all’inizio del canto 3 dell’Inferno, come coloro «ch’hanno perduto il ben dell’intelletto», cioè la possibilità di vedere Dio per sempre. Eterna è dunque la loro pena, com’è scritto sulla porta dell’Inferno: «Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate».

Ecco chi sono per Dante le anime dei peccatori e le punizioni da lui immaginate:

Gli ignavi in vita evitarono responsabilità e non seguirono ideali, ora corrono nudi dietro a un’insegna, punti da mosconi e vespe.

I non battezzati in vita non conobbero Dio, ora desiderano invano di poterlo vedere.

I lussuriosi in vita furono travolti dalla passione amorosa, ora sono travolti da un’incessante bufera di vento.

I golosi in vita furono avidi di cibo e bevande, ora sono condannati a stare supini nel fango, flagellati da una pioggia di grandine e straziati da Cerbero, un cane a tre teste.

Gli avidi e i prodighi in vita si affaticarono ad accumulare denaro (avidi) o a sperperarlo (prodighi), ora fanno rotolare col petto pesanti macigni, insultandosi a vicenda.

Gli iracondi e gli accidiosi: in vita gli iracondi si lasciarono trascinare dall’ira e ora sono immersi nella palude e si mordono tra loro; gli accidiosi invece frenarono la loro ira, serrando i loro rancori dentro di sé e ora, sepolti sotto il fango, si lamentano e sospirano.

Gli eretici in vita disprezzarono la fiamma della fede, ora stanno in tombe infuocate.

I violenti contro il prossimo (tiranni, assassini, predoni) in vita uccisero e versarono sangue, ora sono immersi nel sangue bollente del Flegetonte e colpiti con frecce dai centauri, esseri mitologici con il corpo di cavallo.

I violenti contro se stessi (suicidi e scialacquatori). In vita i suicidi non rispettarono il proprio corpo, ora sono mutati in piante e straziati dalle Arpie; gli scialacquatori, invece, in vita non rispettarono i propri beni, ora sono dilaniati da nere cagne.

I violenti contro Dio, cioè i bestemmiatori, in vita offesero Dio, ora giacciono immobili su un sabbione ardente, flagellati da una pioggia di fuoco e col viso rivolto a Dio.

I ruffiani e i seduttori in vita non si vergognarono di commettere cattive azioni, ora corrono nudi, frustrati dai diavoli.

Gli adulatori in vita si sporcarono moralmente con le adulazioni e le menzogne, ora sono immersi nello sterco.

I simoniaci, cioè coloro che in vita hanno venduto o comprato cose sacre, ora stanno con la testa conficcate in buche, mentre le fiamme bruciano i loro piedi.

Gli indovini e i maghi in vita pretesero di leggere nel futuro, ora hanno la testa girata all’indietro, attaccata al contrario.

I barattieri, cioè coloro che hanno usato la loro carica politica per illeciti guadagni, ora sono immersi nella pece bollente e trafitti dagli uncini dei diavoli.

Gli ipocriti in vita furono falsi e impostori, ora camminano sotto il peso di cappe di piombo.

I ladri in vita rubarono le cose altrui, ora sono nudi, con le mani legate e corrono tormentati da numerosi serpenti trasformandosi a loro volta in serpenti.

I consiglieri di frode, cioè consiglieri d’inganni, in vita suscitarono con la loro lingua liti e sventure, ora girano avvolti in lingue di fuoco.

I seminatori di discordie in vita provocarono contrasti e dissidi, ora sono straziati dai colpi di spada di un demonio.

I falsari in vita agirono con l’inganno, ora sono tormentati da orrende malattie.

I traditori in vita si macchiarono di tradimento verso i parenti, la patria, gli ospiti, i benefattori, ora sono immersi nel ghiaccio.

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