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Dominazione spagnola in Italia: riassunto

La dominazione spagnola in Italia iniziò ufficialmente nel 1559 con la pace di Cateau-Cambrésis firmata da Filippo II di Spagna ed Enrico II di Francia. La pace di Cateau-Cambrésis pose fine al lungo conflitto franco-asburgico per il controllo dell’Italia. La Spagna si ritrovò dunque a controllare, direttamente o indirettamente, l’intera penisola.

Gli Stati sotto il dominio spagnolo in Italia e quelli indipendenti

  • La Sardegna, la Sicilia, l’intera Italia meridionale, il ducato di Milano, lo Stato dei presìdi sulla costa tirrenica erano sotto il potere diretto della Spagna.
  • Firenze e il Ducato di Toscana, affidate alla dinastia dei Medici, subivano l’egemonia spagnola.
  • La Repubblica di Genova era legata alla Spagna da interessi finanziari.
  • Risultavano indipendenti solo la Repubblica di Venezia, lo Stato della Chiesa, Mantova, Ferrara, Lucca e il ducato di Savoia, che, dopo aver subito l’occupazione francese, tornò al duca Emanuele Filiberto appunto con la pace di Cateau-Cambrésis.

I caratteri della dominazione spagnola in Italia

Il principale organo di controllo dei domini diretti spagnoli era costituito dal Consiglio d’Italia, istituito nel 1555 da Fillippo II. Il Consiglio d’Italia aveva sede a Madrid ed era composto da magistrati spagnoli e italiani. Aveva competenze giudiziarie, amministrative e di controllo.

Nei domini diretti spagnoli era inoltre attiva l’Inquisizione spagnola, meno mite dell’Inquisizione romana (per un approfondimento leggi Inquisizione: la storia breve e completa).

Nella penisola la monarchia spagnola era rappresentata dai viceré di Napoli, di Sicilia e di Sardegna e dal governatore del Ducato di Milano. Inoltre, periodicamente, la corona inviava visite presso i governi locali, per verificarne il buon funzionamento.

Le condizioni dell’Italia sotto la dominazione spagnola

Il dominio degli Spagnoli in Italia contribuì alla progressiva e inarrestabile decadenza dell’Italia del Seicento perché gli Spagnoli imposero tasse sempre più pesanti e la nobiltà locale favorì lo sfruttamento della popolazione.

A causa delle crescenti difficoltà economiche scoppiarono numerose rivolte: i Milanesi insorsero contro il rincaro del pane; i Napoletani, sotto la guida di Masaniello, si ribellarono contro l’oppressione spagnola.

Le rivolte vennero domate in modo cruento, con la forza degli eserciti.

Nella prima metà del Seicento, inoltre, la peste, portata in Italia dai Lanzichenecchi, tornò a mietere vittime prima in Lombardia e successivamente nell’Italia centro-meridionale.

La fine della dominazione spagnola in Italia

La dominazione degli Spagnoli in Italia terminò con la guerra di successione spagnola, quando l’Italia passò sotto la dominazione austriaca.

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