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Donne di Tahiti di Paul Gauguin, descrizione

Donne di Tahiti sulla spiaggia (1891) è uno dei quadri più famosi di Paul Gauguin (1848-1903). L’artista trascorse gli ultimi anni della sua vita in Polinesia dove realizzò diversi tra i suoi lavori più noti (Da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo?).

Prima di descrivervi l’opera che qui presentiamo, ecco una breve biografia del suo autore.

Paul Gauguin nato a Parigi il 7 giugno 1848, trascorse l’infanzia a Lima, in Perù. Tornato in Francia, fu marinaio, in seguito lavorò come agente di cambio.

Nel 1873 sposò la danese Mette Gad, da cui ebbe cinque figli, ma il desiderio di dipingere prese il sopravvento su tutto il resto. Fu con Van Gogh ad Arles (1888), nel sud della Francia, ma fuggì a causa delle drammatiche crisi di follia dell’amico.

Il 4 aprile 1891, il desiderio di vivere in una società primitiva e incorrotta, lo spinse a partire per Tahiti dove rimase due anni; vi ritornò anche in seguito, finché a 53 anni si trasferì nelle isole Marchesi, dove morì l’8 maggio 1903.

Donne di Tahiti di Paul Gauguin: descrizione

Donne di Tahiti, 1891, olio su tela, 69×91,5 cm, Parigi, Musée d’Orsay – Donne di Tahiti venne dipinto nel 1891, durante il primo soggiorno del pittore a Tahiti, luogo che affascinò Gauguin per la sua cultura arcaica e incontaminata.

Si lasciò conquistare dalla quiete indolenza delle polinesiane. Nel luglio 1891 scrisse alla moglie Mette rimasta in Danimarca con i cinque figli: “Capisco perché questa gente possa passare delle ore, dei giorni, seduta senza dire una parola, in malinconica contemplazione del cielo. Sento che tutto questo sta prendendo anche me.”

In Donne di Tahiti lo sfondo è strutturato secondo piani orizzontali, su cui si stagliano le due donne tahitiane. Osserviamo come la figura a sinistra emerga grazie al contrasto dell’abito rosso a fiori bianchi sulla sabbia gialla. A loro volta i colori cupi e profondi, irreali dell’acqua, esaltano la lucentezza della sabbia dorata. Lo spazio sembra aprirsi verso di noi, mediante il braccio proteso della donna. La profondità, invece, è resa attraverso l’accostamento di semplici piani cromatici, fasce di colore dai toni più freddi in lontananza.

Nel dipinto Donne di Tahiti, per le due figure femminili posò la medesima modella, Teha’amana, una fanciulla di 13 anni, che l’artista a 43 anni “sposò” secondo una formula tahitiana e da cui ebbe un figlio.

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