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L’ingresso delle donne in politica

In Italia l’ingresso delle donne in politica avviene con il referendum del 2 giugno 1946, giorno in cui gli uomini – e per la prima volta le donne – sono chiamati a decidere tra la monarchia e la repubblica e a eleggere i membri dell’Assemblea Costituente, cioè l’assemblea che dovrà scrivere la nuova Costituzione dello Stato. Tra i 556 deputati della Costituente saranno elette 21 donne (vedi Madri Costituenti: le 21 donne che fecero la Costituzione).

Le donne in politica in Italia

Ma la strada da percorrere per le donne è ancora lunga. Bisognerà infatti attendere altri trent’anni perché una donna, Tina Anselmi (insegnate ed ex partigiana), nel 1976 venga nominata ministra: dirigerà il Ministero del Lavoro fino al 1978. Nel 1979 Nilde Iotti diventa la prima Presidente della Camera dei Deputati, e manterrà l’incarico per quasi tredici anni (finora il più lungo nella storia del Parlamento italiano), mentre per la prima donna Presidente del Senato dobbiamo aspettare il 2018, quando viene eletta Maria Elisabetta Alberti Casellati (dall’ottobre 2022 è Ministro per le Riforme istituzionale nel Governo Meloni).

Fino a questo momento nessuna donna in Italia è stata eletta Presidente della Repubblica (vedi Presidenti della Repubblica dal 1946 ad oggi), ma nell’ottobre 2022 per la prima volta una donna, Giorgia Meloni, è stata nominata Presidente del Consiglio dei Ministri.

Tuttavia, poche donne hanno incarichi di rilievo all’interno dei ministeri più importanti, come quelli degli Interni, della Difesa, dell’Economia e degli Esteri, mentre sono molto più numerose nei ministeri di ambito socioculturale. Questo fenomeno indica la persistenza di un vecchio stereotipo secondo cui la donna è più adatta a lavorare in ambito sociale e culturale che a ricoprire ruoli strategici.

Le donne in politica in Unione Europea

La situazione appare più incoraggiante nelle istituzioni dell’Unione Europea, in cui attualmente i ruoli chiave sono ricoperti da donne: dal 2019 per la prima volta la Commissione Europea è presieduta da una donna, la tedesca Ursula von der Leyen, e nello stesso anno la francese Christine Lagarde è stata nominata Presidente della Banca Centrale Europea. Ancora una donna, la maltese Roberta Metsola, nel 2022 è stata eletta Presidente del Parlamento Europeo.

Guardando ai Paesi membri dell’Unione, però, la rappresentanza femminile ai vertici è notevolmente bassa. Sono ancora poche le donne europee a capo di Governi e rappresenta tuttora un’eccezione la lunga carriera di Angela Merkel, prima donna Cancelliere federale della Germania (dal 2005 al 2021), che durante il suo mandato ha rivestito un ruolo chiave negli equilibri europei.

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