Il Doriforo di Policleto è una delle statue greche più ammirate e riprodotte nel corso dei secoli.
La statua raffigura un atleta o forse un eroe. L’originale in bronzo è di Policleto ed è andata perduta; esistono però numerose copie. Questa è in marmo, di epoca romana ed è ritenuta la più simile all’originale. Esposta al Museo Nazionale di Napoli, fu ritrovata in una palestra sannitica di Pompei. L’autore della copia è sconosciuto.
La statua è alta 2,12 metri. Il giovane uomo ha un volto impassibile, da cui non traspare alcuno stato d’animo.
La testa e il busto del Doriforo
La testa è circondata da una capigliatura costituita da ciocche aderenti alla testa; è leggermente inclinata e rivolta a destra; il busto si torce in direzione opposta. La posa e l’atteggiamento sono così più spontanei.
Dinamismo e armonia nel Doriforo
La rappresentazione è dinamica e verosimile, non più rigida e geometrica come nelle statue dell’età arcaica.
L’atleta è infatti raffigurato nell’atto di camminare, mentre sta per sollevare il piede sinistro e avanzare la corrispondente gamba, ancora arretrata, per cui tutto il peso è spostato sulla destra.
Il movimento dei piedi e delle gambe si riflette in tutto il corpo: l’anca destra è sollevata; la sinistra, trascinata dal flettersi della gamba corrispondente, è abbassata.
All’opposto, è la spalla sinistra che si solleva, perché il braccio sinistro, piegato in avanti, portava la lancia, appoggiandola sulla spalla, come avveniva di norma durante la marcia.
La spalla destra invece si abbassa, perché il braccio destro è libero, disteso lungo il fianco.
Proprio questo alternarsi di movimenti conferiva, per Policleto, armonia alla figura.
Il Canone di Policleto
Policleto è uno dei massimi scultori greci di età classica. Fu attivo tra il 460 e il 420 a.C. Purtroppo non ci sono pervenute opere originarie di Policleto, quasi tutte in bronzo. Sono state però ritrovate molte copie di età romana in marmo, di cui più di 30 del solo Doriforo, che significa “portatore di lancia”.
Egli scrisse un trattato, il Canone, in cui teorizzò la relazione di ogni parte della figura con l’insieme, secondo precisi rapporti di misura.
Secondo il canone policleteo il piede dev’essere 1/7 della lunghezza del corpo; la testa 1/8, il viso 1/10.
Il principio della ponderatio
Nell’opera è presente anche il principio della ponderatio, ponderazione. Essa consiste nella corrispondenza inversa delle parti del corpo, che così si bilanciano.
Sono quindi in tensione la gamba destra e il braccio sinistro, piegato nel tenere la lancia (l’arma è andata perduta); al contrario, sono rilassati il braccio destro e la gamba sinistra.
Questa simmetria inversa produce l’effetto di movimentare tutta la figura e sottolinea un’armonica corrispondenza tra le varie parti.
Il Doriforo di Policleto farà da modello all’Augusto di Prima Porta.