Il drone, o Aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR), o, in lingua inglese, UAV (Unmanned Aerial Vehicle) è un dispositivo volante radiocomandato che si muove senza bisogno di pilota a bordo.
I droni devono però avere forme e dimensioni contenute, perché per spiccare il volo il drone deve essere sufficientemente leggero.
Sul mercato si trovano tre grandi famiglie di droni:
- struttura a eliche: con una o più eliche, che permettono al drone di comportarsi come un elicottero;
- struttura planare: più simili agli aeroplani, questi velivoli sono dotati di grandi ali, che possono sfruttare correnti e flussi d’aria;
- ibridi: dispositivi pensati per volare e per muoversi sul terreno.
I primi droni sono stati usati in ambito militare a partire dal 1916. Dalla metà degli anni 2000 questi dispositivi hanno trovato sempre più applicazione nel settore civile, tanto che oggi sono utilizzati per vari scopi.
Oggi i droni sono applicati per:
- sicurezza e tracciamento: i droni sono sempre più impiegati dalle forze di polizia per rintracciare i tragitti compiuti dai trafficanti di droga, individuare malviventi ecc.;
- monitoraggio ambientale e architettonico: per l’osservazione dall’alto di aree verdi non raggiungibili via terra o durante le calamità naturali;
- telerilevamento: per raccogliere dati su un determinato territorio;
- riprese video: per riprese aeree con videocamere a scopo professionale (cinema, cartografia dall’alto ecc.).
Per motivi di sicurezza l’uso degli APR è soggetto a una serie di leggi. Per esempio in Italia chi usa «aeromobili senza equipaggio, il cui utilizzo comporta rischi per la riservatezza, la protezione dei dati personali, la security o l’ambiente» deve essere registrato in un apposito elenco.