Allegoria ed Effetti del Buon Governo in città e in campagna – L’affresco Allegoria ed Effetti del Buon Governo in città e in campagna di Ambrogio Lorenzetti fa parte del più importante ciclo pittorico a soggetto non religioso del Trecento, Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, che sia giunto fino ai nostri giorni e si presenta come un imponente apparato di autocelebrazione.
L’affresco, infatti, fu commissionato ad Ambrogio Lorenzetti nel 1338 dal Comune di Siena con l’intento propagandistico di celebrare le promesse di prosperità e di pace sociale del governo del popolo grasso, quando già minacciosi erano i sintomi della crisi dei Comuni.
A partire dalla metà del Trecento, infatti, a causa di difficoltà economiche e di tensioni sociali, e anche della crisi demografica prodotta dalla grande peste (la Peste Nera del Trecento), la società comunale conosce un periodo di crisi (che favorisce l’instaurazione di un nuovo regime politico, la Signoria), il cui termine può essere segnato dal tumulto dei Ciompi, a Firenze, nel 1378.
Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti spiegazione
Effetti del Buon Governo in città
Il pittore Ambrogio Lorenzetti offre l’immagine di una società pacifica, ordinata e operosa: le vie sono affollate di mercanti e commercianti; gli artigiani lavorano nelle loro botteghe; c’è una scuola con bambini intenti ad ascoltare il loro maestro; c’è un gruppo di muratori al lavoro.
Un gruppo di fanciulle danza, disponendosi in cerchio: il motivo della danza, in primo piano, allude al tema della Concordia, virtù indispensabile per la convivenza pacifica.
Effetti del Buon Governo in campagna
Nella città si innesta direttamente la campagna con i suoi contadini, boscaioli e pastori.
Le porte di Siena sono aperte, indice di sicurezza e del pieno controllo cittadino sul territorio circostante garantiti dal buon governo.
Ed ecco la distesa dei campi biondeggianti, dove i lavori delle varie stagioni sono tutti rappresentati contemporaneamente: l’aratura, la semina, la mietitura e la battitura del grano. Il lavoro dei contadini non appare gravoso.
Il particolare mostra una coppia a cavallo. La dama è seguita da un giovane cavaliere che parla con un servo appiedato; il giovane sul pugno guantato porta il falcone, per un modo di caccia riservato alla nobiltà; due cani completano il gruppo. Avanzano in discesa, sereni. In senso inverso procedono i contadini: uno porta un maiale, l’altro un asino con la soma.
Il buon governo garantisce nel territorio la sicurezza per tutti. Ciò è raffigurato con l’allegoria in cui compare come un angelo la stessa Sicurezza (Securitas). Vola alta sul paesaggio ben coltivato ed edificato. Con la destra sostiene un rotolo svolto in cui si legge pressapoco: Senza paura ognuno franco cammini e lavorando semini ciascuno, mentre questa donna tiene in signoria la comunità dopo averla sottratta all’arbitrio dei rei. Perché non ci siano equivoci, con l’altra mano Securitas sostiene una forca a cui è impiccato un reo.