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Egizi: descrizione del popolo dell’antico Egitto

Gli antichi Egizi iniziarono a vivere lungo il fiume Nilo circa 5000 anni fa.

Il Nilo e l’agricoltura

Il fiume Nilo, oltre a fornire pesce in abbondanza, con le sue periodiche inondazioni depositava sulle rive uno strato di fango nero, detto “limo”, che rendeva fertile il terreno, consentendo così abbondanti raccolti.

L’agricoltura era, allora, per gli antichi Egizi, alla base dell’economia. Coltivavano grano e orzo, da cui si produceva la birra, la loro bevanda preferita. Poi lino, ulivi, viti, papiro, fichi e datteri. Questo antico popolo fu inoltre il primo ad allevare le api per ricavare cera e miele.

La piramide sociale

La società egizia era divisa in caste, cioè in gruppi sociali ben separati tra loro.

All’apice c’era il faraone. Egli era il capo assoluto. Era considerato re-dio, capace quindi di provocare le inondazioni del Nilo, garantendo la sopravvivenza a tutti. Inoltre, comandava l’esercito; decideva le leggi; prendeva tutte le decisioni politiche, economiche e sociali.

Seguivano i nobili e i sacerdoti. Questi ultimi, nominati dal faraone, si occupavano della gestione dei templi e del culto religioso.

Altra gerarchia importante erano gli scribi, coloro che sapevano leggere e scrivere. Poi, i soldati di professione, gli artigiani e i mercanti.

I contadini costituivano la maggioranza della popolazione; quando non lavoravano i campi, erano impiegati nella costruzione di dighe, canali, piramidi.

Infine, c’erano gli schiavi. In genere erano prigionieri di guerra.

La religione degli antichi egizi

La religione era un aspetto fondamentale nella vita degli antichi Egizi. L’Egitto era uno stato teocratico, nel quale il potere era esercitato dalla divinità attraverso il faraone.

Gli Egizi erano politeisti, adoravano cioè molti dèi. Per essi costruirono i templi. Potrebbe interessarti La religione egizia: divinità, credenze, festività.

Gli Egizi e l’oltretomba

Gli Egizi credevano che se riuscivano a conservare i corpi delle persone dopo la morte la loro forza vitale, il KA, sarebbe sopravvissuta. Perciò i corpi erano imbalsamati e trasformati in mummie. Le mummie erano conservate in sarcofagi, a loro volta collocati nelle tombe o nelle piramidi.

Nelle tombe ponevano tutti gli oggetti che potevano servire nella vita quotidiana nell’oltretomba e, in più, una copia del Libro dei morti. Il Libro dei morti era una raccolta di preghiere e formule magiche che doveva guidare il morto verso il mondo dell’aldilà. Potrebbe interessarti Imbalsamazione presso gli antichi Egizi.

La scrittura

Per gli Egizi la scrittura era un dono divino; quindi gli scribi erano molto considerati.

Per le iscrizioni su tombe e monumenti erano utilizzati i geroglifici. Si trattava di disegni assai complicati, che raffiguravano oggetti, idee e suoni. Erano scolpiti o dipinti con una specie di inchiostro ricavato dal carbone o dall’ocra.

Per la vita di tutti i giorni, però, gli scribi usavano una scrittura più semplice e rapida, tracciata con pennelli su fogli di papiro.

Come vivevano gli antichi Egizi

La maggior parte abitava in case piccole e semplici, costruite con mattoni di fango e paglia. I più ricchi invece abitavano in case ampie e decorate, dove si svolgevano feste con abbondanza di cibo e bevande, giochi e danze.

Gli Egizi conoscevano bene la medicina; la matematica, la geometria e l’astronomia: indispensabili per costruire templi e piramidi.

Elaborarono un calendario simile al nostro che comprendeva 365 giorni.

Realizzarono statue imponenti e pitture con figure umane rappresentate di profilo.

Praticavano la musica, molto amata.

Furono abilissimi costruttori: lo testimoniano le piramidi e i templi giunti sino a noi.

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