Federico García Lorca è il maggior poeta spagnolo del Novecento, nonché tra i maggiori autori di drammi del teatro in Spagna.
Federico García Lorca: biografia
Nasce nel 1898 da una famiglia di proprietari terrieri, vicino a Granada, in Spagna. Nel 1915 si iscrive all’università di Granada. In questi anni stringe amicizia con importanti rappresentanti della cultura spagnola, come il musicista Manuel De Falla e il poeta Antonio Machado.
All’inizio degli anni Venti si reca a Madrid. Qui entra in contatto con artisti famosi come il pittore Salvador Dalì, il regista Luis Buñuel e il poeta Juan Ramón Jiménez. Contemporaneamente si dedica alla scrittura di lavori teatrali.
Dopo la laurea viaggia molto, soprattutto tra Cuba e gli Stati Uniti. Accetta l’incarico da parte del governo di fondare un gruppo teatrale che diffondi in tutto il Paese le opere del teatro classico spagnolo e che si richiami alle tradizioni popolari. Per quattro anni dirige così la compagnia teatrale La Barraca, che organizza rappresentazioni gratuite nelle campagne.
Nel 1936, poco prima dello scoppio della guerra civile, elabora e firma, insieme ad altri trecento intellettuali spagnoli, un manifesto d’appoggio al Frente Popular, politicamente vicino alla sinistra. Il 17 luglio dello stesso anno scoppia l’insurrezione militare contro il governo della Repubblica ed ha così inizio la guerra civile spagnola.
Il 19 agosto 1936 García Lorca è fatto prigioniero, portato a Viznar e brutalmente fucilato, senza alcun processo.
Le opere e la poetica
La poesia di García Lorca affonda le radici nella cultura andalusa, caratterizzata da una fusione di elementi arabi e gitani. È centrata principalmente sui temi del destino e della morte. A squarci, e talvolta in giustapposizione ai temi dolorosi, si spalanca invece l’allegria più spensierata, perfino ingenua e infantile.
L’esordio avviene nel 1921 con il Libro de poemas (Libro di poesie), seguito da Cancione (Canzoni, 1927). Con Romancero gitano (1928), García Lorca si avvicina direttamente ai modelli della poesia popolare andalusa, ben presenti anche in Poema del cante jondo (1931).
Uno dei capolavori della maturità è il Llanto por Ignacio Sánchez Mejías (Lamento per Igacio Sánchez Mejías, 1935), poemetto in quattro parti dedicato alla morte, durante una sfortunata corrida, del grande torero amico del poeta.
Postume sono apparse altre raccolte, tra le quali ricordiamo soprattutto Poeta en Nueva York (Poeta a New York, 1940) e Sonetos del amor obscuro (Sonetti dell’amore oscuro, la cui edizione completa è apparsa solo nel 1985).
I lavori teatrali, oltre a far propria l’eredità dei canti gitani, si ispirano ai canti tradizionali spagnoli e alla poesia surrealista. Tra i lavori per il teatro si ricordano soprattutto Bodas de sangre (Nozze di sangue, 1933) e La casa de Bernarda Alba (La casa di Bernarda Alba, 1936).
La morte per mano dei franchisti ha impedito probabilmente a García Lorca di raggiungere nel teatro gli stessi risultati che ha ottenuto in poesia.
La lingua fonde spontaneità e raffinato lirismo, creando immagini sorprendenti e originali metafore.