I fiordi norvegesi sono strette e profonde insenature che si formano per sommersione di antiche valli glaciali invase dal mare.
Fiordo definizione
Il fiordo può essere assimilato ad un lago, ma non chiuso e pieno di acqua salata. La parola fjord in norvegese vuol dire proprio “lago”.
Come si sono formati i fiordi norvegesi
Durante l’era glaciale il terreno era schiacciato sotto una spessa coltre di ghiaccio.
Alla fine dell’ultima era glaciale (circa 10 000 anni fa) il ghiaccio iniziò a ritirarsi.
Quando il ghiaccio si fu completamente ritirato rimase il fiordo, caratterizzato da “barriere” di basso fondale all’entrata. La barriera è formata dai detriti morenici trasportati dal ghiaccio e dalla bassa pressione di questo sul fondo.
Il disegno illustra la formazione di un fiordo: la creazione di queste insenature è causata dal ritiro dei ghiacciai, che lasciano spazio all’acqua marina di scavare delle insenature in mezzo alle catene montuose, formando così delle enormi rientranze d’acqua.
Dove si trovano i fiordi
Oltre che in Norvegia (che ne vanta la più alta concentrazione) i fiordi sono presenti anche nelle aree più settentrionali delle Isole Britanniche, in Groenlandia e in alcune zone del Canada, dell’Alaska e del Cile meridionale.
I fiordi della Norvegia e la Corrente del Golfo
I fiordi della Norvegia godono di un clima più mite rispetto a quello di zone poste alla stessa latitudine, grazie all’influsso della calda Corrente del Golfo, che impedisce inoltre la formazione del ghiaccio, lasciando liberi i porti.
Le acque calde rendono mite la temperatura e consentono alla flora costiera di crescere rigogliosa e varia; e le strette strisce pianeggianti sparse qua e là offrono inoltre suoli fertili, coltivati dalle popolazioni locali.
Il fiordo norvegese più lungo (204 km) e spettacolare è il Sognefjorden. Altri fiordi importanti sono il Boknafjorden, il Trondheimsfjoeden e l’Hardangerfjorden.