Le fonti del diritto italiano sono tutti gli atti (leggi, regolamenti ecc.) e i fatti (le consuetudini) da cui scaturiscono le norme giuridiche.
Per un approfondimento leggi anche Norma giuridica definizione, caratteristiche, tipologie.
Gerarchia delle fonti: come sono ordinate le fonti del diritto?
Le fonti del diritto sono ordinate secondo una scala gerarchica. Ciò significa che hanno diverso grado d’importanza. Ne consegue che una fonte di grado inferiore non può contraddire ciò che dispone una fonte di grado superiore. Per esempio una legge regionale non può prescrivere comportamenti contrastanti con quelli previsti, per casi analoghi, dalle leggi nazionali; e queste ultime non possono essere in contrasto con la Costituzione (in tal caso si dicono incostituzionali).
Fonti del diritto schema
La fonte più importante è la Costituzione della Repubblica Italiana. Trovandosi al primo posto nella scala gerarchica, le norme costituzionali prevalgono sempre, in caso di contrasto, su qualsiasi altro tipo di norma. In Italia gli istituiti deputati a controllare la costituzionalità delle norme giuridiche son il Presidente della Repubblica italiana e la Corte Costituzionale.
Al secondo posto sono le fonti primarie, che possono essere: statali (per esempio leggi); regionali (leggi regonali); europee (trattati, regolamenti, direttive).
Al terzo posto troviamo le fonti secondarie, cioè i regolamenti, che possono essere adottati: dal Governo o dai singoli ministri; da organi regionali e comunali; da altri organi della Pubblica Amministrazione.
Al quarto posto, infine, si collocano le consuetudini, che sono l’unica fonte del diritto non scritta.
Che cosa sono le consuetudini?
Le consuetudini (o usi) sono quei comportamenti ripetuti spontaneamente nel tempo con la convinzione di rispettare una legge. Esse hanno valore se nessuna norma scritta dispone diversamente.
È ad esempio consuetudine nelle locazioni di appartamenti lasciare una somma in deposito per coprire eventuali danni.
Come si risolvono gli eventuali contrasti tra fonti?
Con il principio della competenza: in tal caso prevale la norma posta dalla fonte competente (la legge ordinaria su quella regionale).
Con il principio gerarchico: se il contrasto è tra le norme di grado diverso (es. tra una legge ordinaria e la Costituzione), prevale quella di grado più elevato (cioè la Costituzione).
Infine, con il principio cronologico: se il contrasto è tra norme di pari grado (es. tra una legge ordinaria del 2000 e una legge ordinaria del 2004) si applica quella successiva nel tempo (cioè quella del 2004).