Famosa è la distinzione delle forme di Governo formulata da Aristotele, che qualificava tre forme di Governo pure: la monarchia, governo di uno solo, l’aristocrazia, governo di pochi privilegiati, la democrazia, governo del popolo.
Di fronte a queste forme di Governo, Aristotele ne poneva altre, in cui esse possono facilmente degenerare: la tirrannide (degenerazione della monarchia), l’oligarchia (degenerazione della aristocrazia), la demagogia (degenerazione della democrazia).
La moderna dottrina, sostituendo all’antica tripartizione aristotelica una distinzione che Machiavelli per primo pose nel Principe («Tutti gli Stati o sono repubbliche o sono principati»), contrappone due sole forme di Governo: la Monarchia e la Repubblica.
Nella Monarchia il potere sovrano viene attribuito direttamente al Capo dello Stato, che lo esercita per diritto proprio e non come rappresentante del popolo. Si distinguono:
A) Monarchia assoluta quando tutto il potere è accentrato nelle mani del re, che impone la propria volontà ai sudditi e non è vincolato dal rispetto delle leggi;
B) Monarchia costituzionale quando il re esercita il potere nel rispetto della Costituzione e delle leggi del Paese, collaborando con gli altri organi dello Stato. La Monarchia costituzionale può essere:
- Monarchia costituzionale pura, nella quale il re nomina e revoca secondo la sua volontà i ministri, che sono responsabili esclusivamente di fronte a lui della propria azione di governo, e non di fronte al Parlamento;
- Monarchia parlamentare, nella quale il re è capo dello Stato. Esercita, di solito, poteri molto limitati e ha soprattutto un compito di vigilanza e rappresentanza. Le sue decisoini non possono andare contro la Costituzione e contro le leggi approvate dai rappresentanti eletti dal popolo. I ministri, pur essendo sempre nominati e revocati dal re, sono responsabili anche verso il Parlamento, del quale devono godere la fiducia per potere restare in carica. Sono esempi di monarchie parlamentari la Gran Bretagna, la Spagna, la Svezia e la Thailandia.
Nella Repubblica la sovranità appartiene invece al popolo e il Capo dello Stato esercita i suoi poteri solo per delega del popolo e come rappresentante di questo. Si distinguono due forme principali di Repubblica:
A) Repubblica presidenziale nella quale il Capo dello Stato, eletto dal popolo, è anche Capo del Governo; non ha bisogno della fiducia del Parlamento per governare; nomina e revoca, secondo la propria volontà, i ministri, che sono responsabili esclusivamente verso di lui; propone le leggi e risponde del suo operato ai membri del Parlamento. Sono repubbliche presidenziali la Francia, la Russia, gli Stati Uniti;
B) Repubblica parlamentare nella quale il Capo dello Stato (che non è anche Capo del Governo) è eletto dal Parlamento e i ministri, pur essendo da lui nominati, sono essenzialmente responsabili di fronte al Parlamento. L’Italia è una repubblica parlamentare.