Il Foro di Augusto è uno dei Fori imperiali di Roma, il secondo in ordine cronologico dopo il Foro di Cesare. Fu inaugurato nel 2 a.C., con solenni giochi pubblici, l’anno stesso in cui ad Ottaviano Augusto veniva conferito il titolo onorifico di “Pater patriae” cioè “Padre della patria”.
Foro di Augusto storia
I lavori per la realizzazione del Foro di Augusto erano cominciati dopo il 27 a.C. e Augusto, il primo imperatore di Roma, vi usò i proventi dei bottini di guerra, acquistando i terreni dai privati, anche se non volle esagerare negli espropri, tanto che il suo Foro sarebbe risultato più ristretto di quanto avrebbe voluto. Il Foro di Augusto aveva alle spalle la Suburra ed era perpendicolare al Foro di Cesare.
Descrizione
L’area si estendeva su una superficie di 125×118 metri; la piazza era fiancheggiata da due portici, al cui interno si aprivano nicchie che ospitavano statue marmoree, che ritraevano personaggi mitologici e reali della storia di Roma.
Le statue collocate nel foro svolgevano dinanzi agli occhi di tutti i cittadini un preciso programma di esaltazione del principe, a cominciare dalla statua di Enea con il padre Anchise sulle spalle e il figlio Ascanio (detto Iulo dai Romani) per mano: da essi si faceva infatti discendere la genealogia della famiglia dell’imperatore, la gens Iulia.
Sul fondo della piazza si ergeva, su un alto podio, il tempio di Marte Ultore (dal latino ùltor, vendicatore), che aveva protetto Augusto durante la battaglia di Filippi (42 a.C.), nella quale erano stati vendicati gli assassini di Giulio Cesare, suo zio e padre adottivo. Era preceduto da un’ampia scalinata.
Di fronte al tempio di Marte Ultore, nel centro della piazza, era collocata la statua dell’imperatore sulla quadriga trionfale.
Nel Foro di Augusto venivano celebrati tutti i rituali concernenti la guerra e i trionfi. Qui si riuniva il Senato per deliberare sulle iniziative di guerra e sui trattati di pace.