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Marco Furio Camillo: chi era e cosa fece

Marco Furio Camillo è tra i grandi personaggi romani del IV secolo a.C. Nato nel 446 a.C. circa, ebbe una vita molto lunga: morì infatti nel 365 a.C., a 81 anni. Patrizio di nascita, generale romano, censore nel 403 a.C. e cinque volte dittatore, fu protagonista di imprese in parte leggendarie. Di lui si ricorda in particolar modo lo stratagemma messo in atto per la conquista di Veio nel 396 a.C. e la vittoria sui Galli di Brenno nel 390 a.C.

Chi era Furio Camillo?

La sua carriera politica subì una svolta decisiva quando fu nominato dittatore, per tentare di mettere fine alla estenuante guerra con Veio che si trascinava da lunghissimi anni. Camillo riuscì infatti a infondere nuovo entusiasmo nell’esercito romano e con una sorprendente tattica militare riuscì nel 396 a.C. ad abbattere la resistenza di Veio. Comandò di scavare un cunicolo sotterraneo che, passando sotto le mura della città, permise ai soldati romani di sorprendere nel sonno i nemici e di farne strage.

Dopo la presa di Veio, fu però accusato da uno dei tribuni di essersi appropriato di una parte del bottino e nel 391 a.C. decise di andare in esilio volontario ad Ardea.

L’anno dopo, nel 390 a.C., fu eletto dittatore a Veio dai Romani fuggiaschi e, secondo una tradizione non accettata dalla critica storica, sarebbe apparso a Roma per liberarla dai Galli di Brenno; annullando le trattative di resa con la celebre frase «con il ferro, non con l’oro si salva la patria» li avrebbe sconfitti e cacciati dall’Urbe. Così riprese l’oro e tutte le altre cose che i Galli avevano conquistato e riportò le insegne militari a Roma. Fu celebrato il Trionfo e ricevette il titolo di “Secondo fondatore di Roma” (il primo era stato Romolo).

Nel 389 a.C. prevalse sui Volsci, Equi ed Etruschi.

Si pensa che sia morto durante una pestilenza nel 365 a.C.

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