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Gaetano Bresci, l’anarchico che uccise Umberto I di Savoia

Gaetano Bresci (1869-1901) è l’anarchico italiano, operaio tessile, emigrato negli Stati Uniti nel 1898, che fece ritorno in Italia per uccidere Umberto I di Savoia, re d’Italia. L’attentato ebbe successo e il re cadde a Monza il 29 luglio 1900.

Monza, 29 luglio 1900 – Gaetano Bresci uccide il re Umberto I di Savoia

La sera del 29 luglio 1900, a Monza (nell’attuale provincia di Milano), il re Umberto I di Savoia stava rientrando in carrozza scoperta, nella Villa Reale, dopo una premiazione in una società sportiva. A un tratto, gli si avvicina un uomo, confuso tra la folla: è l’anarchico Gaetano Bresci, originario di Prato, tessitore di professione, da poco rientrato dagli Stati Uniti, dove era emigrato qualche anno prima. Il Bresci spara al re tre colpi di rivoltella: lo raggiungono al petto, a un polmone e al collo. Il re morirà di lì a poco.

L’assassinio è avvenuto sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca. Bresci riesce a sfuggire al linciaggio della folla solo per il tempestivo intervento delle forze dell’ordine.

Arrestato e interrogato dichiarò: «Ho agito da solo. L’ho fatto per vendicare le vittime pallide e sanguinanti di Milano… Non ho inteso uccidere un uomo, Umberto, ho ucciso il re, ho ucciso un principio».

Perché Gaetano Bresci uccise Umberto I?

Bresci intendeva vendicare l’eccidio di Milano, ovvero la strage avvenuta a Milano tra il 6 e l’8 maggio 1898, quando l’esercito, al comando del generale Fiorenzo Bava Beccaris, aveva fatto fuoco sulla folla inerme che chiedeva pane: affamata in seguito all’aumento del prezzo della farina, era insorta assaltando i forni.

Umberto I non aveva esitato ad autorizzare l’impiego di cannoni, provocando oltre cento morti e cinquecento feriti tra i manifestanti. Il generale Fiorenzo Bava Beccaris fu poi decorato dal re Umberto I con la Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia e lo nominò Senatore del Regno.

La morte di Gaetano Bresci

Processato con rapidità e condannato a morte per il delitto di regicidio, con sentenza del 29 agosto 1900, la sua pena fu commutata da Vittorio Emanuele III in ergastolo. Sulla sua morte, avvenuta ufficialmente per suicidio tramite impiccagione nel carcere di Santo Stefano, presso Ventotene (in provincia di Latina, nel Lazio) il 22 maggio 1901, non è mai stata fatta piena chiarezza.

Incerto è pure il luogo di sepoltura del Bresci. Secondo alcune fonti fu seppellito nel cimitero del carcere di Santo Stefano; secondo altre ipotesi, il suo corpo fu gettato in mare.

La pistola usata da Gaetano Bresci per l’assassinio di Umberto I si trova, insieme ad altri suoi effetti personali, nel Museo Criminologico di Roma.

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