La Gemma augustea è un cammeo in onice di grosse dimensioni (19×23 cm) inciso intorno al 15 d.C. dall’artista greco Dioscuride. Descrive i due volti del potere di Ottaviano Augusto: quello della pax e quello delle conquiste militari.
L’epoca di Ottaviano Augusto si presenta come una nuova età dell’oro anche attraverso un’arte elegante, preziosa, resa ancora più pregiata dai materiali usati. I vasi, i cammei, le raffinate gemme e le ceramiche prodotti in questo periodo vogliono essere tutti dimostrazione della felicitas dei tempi.
La storia di questo cammeo è curiosa e testimonia il suo successo attraverso i secoli: dalla corte di Roma passò a quella di Bisanzio; poi giunse in Francia, dove fu di Francesco I (1515-1547); quindi scomparve, per essere ricomprato attorno al 1600 da Rodolfo II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico dal 1576 al 1612.
Oggi la Gemma augustea è conservata presso il Kunsthistorisches Museum, Vienna.
La parte superiore del cammeo
La decorazione è divisa in due registri. Al centro di quello superiore c’è Ottaviano Augusto seduto e abbigliato come Giove capitolino, con ai piedi l’aquila del dio, simbolo del potere. Seduta accanto a lui è la dea Roma, che lo guarda compiaciuta.
Alle spalle di Augusto c’è un disco con il capricorno (segno zodiacale del principe); c’è poi la personificazione del Mondo Abitato, cioè Ecumene, che gli pone sul capo una corona. Ecumene è affiancata da Oceano e da Terra, che regge una cornucopia, simbolo dell’abbondanza.
Sulla sinistra c’è Tiberio, figliastro del principe, che sarà il suo successore; sta scendendo da un carro, accompagnato da Germanico.
La parte inferiore del cammeo
Nel registro inferiore una serie di soldati innalzano un trofeo, presso il quale sono trascinati due prigionieri.
Si tratta evidentemente della celebrazione del ritorno vittorioso di Tiberio dalle campagne condotte in Dalmazia e Pannonia nel 12 d.C.