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Georg Friedrich Haendel, vita e opere

Georg Friedrich Haendel è uno dei compositori più rappresentativi del periodo barocco.
Haendel nasce il 23 febbraio 1685 (lo stesso anno di Bach) ad Halle, in Germania; dimostra un precoce talento musicale e a soli 12 anni è assistente organista presso il duomo della sua città.

Nonostante la famiglia lo spinga a diventare avvocato, egli non tradisce la sua passione per la musica e a vent’anni è già un musicista affermato.

Dal 1706 al 1710 vive in Italia patria del melodramma e si dedica allo studio di questo genere musicale, detto anche comunemente opera lirica. Il melodramma è uno spettacolo teatrale in cui gli attori sono cantanti che, accompagnati dall’orchestra, raccontano una vicenda interamente in musica. Nel melodramma le arie (parti cantate da voci soliste) si alternano ai recitativi.

Il melodramma ha un successo senza precedenti e le corti fanno a gara nell’allestimento degli  spettacoli con costumi e scenografie sempre più fastosi e spettacolari. Si progettano macchine sceniche e trucchi teatrali per sorprendere e incantare gli spettatori. Anche in Europa il melodramma italiano è uno degli spettacoli più apprezzati e tutti i più grandi compositori scrivono opere in lingua italiana.

Nel 1711 Haendel si trasferisce a Londra (dove passerà il resto della sua vita) e nel febbraio di quell’anno viene rappresentato per la prima volta, al Teatro Reale di Londra, il melodramma Rinaldo. La vicenda è tratta dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Goffredo di Buglione, capo dei soldati crociati che si recano a conquistare Gerusalemme, promette in sposa al cavaliere Rinaldo sua figlia Armilena. La maga Armida, alleata dei nemici saraceni, rapisce la ragazza, che sarà liberata da Rinaldo dopo mille peripezie. I due innamorati potranno infine celebrare le sospirate nozze.
Il Rinaldo ottiene un successo notevole. Medesimo successo ottiene anche l’opera seria Giulio Cesare rappresentata nel 1724 al Teatro Reale di Londra. L’opera, ambientata in Egitto, narra la storia d’amore fra due dei più importanti personaggi dell’antichità: il romano Giulio Cesare console di Roma e la regina d’Egitto Cleopatra. Il Giulio Cesare di Haendel viene rappresentata innumerevoli volte.

Haendel è ormai da molti anni in Inghilterra e il pubblico inglese comincia a essere stanco dell’opera italiana. Così Haendel rivolge il suo interesse all’oratorio, le cui storie tratte dalla Bibbia sono più familiari agli spettatori comuni, rispetto alle vicende mitologiche o storiche conosciute soltanto dalle persone colte.
Per i testi invece dell’italiano, Haendel adotta la lingua inglese, che può essere compresa da tutti. In sole tre settimane Haendel compone l’oratorio Il Messia rappresentato per la prima volta a Dublino nel 1742. Il Messia è incentrato sulla figura di Cristo e sulla sua opera di redenzione nei confronti degli uomini.

Intanto comincia la sua debilitazione fisica. Già nell’aprile del 1737, all’età di cinquantadue anni, Haendel era stato colpito da un ictus cerebrale, dal quale si era ripreso, ma ne seguirono altri negli anni successivi.
Nel 1751 inizia ad accusare gravi problemi alla vista: si sottopone a un intervento chirurgico, che lo lascia praticamente cieco. Nonostante la cecità, Haendel non interrompe i suoi concerti e il 6 aprile del 1759 ha un mancamento proprio mentre dirige un’esecuzione de Il Messia. Muore, probabilmente a seguito di un ictus cerebrale, qualche giorno dopo, il 14 aprile.

Haendel ha composto molta musica strumentale: oltre ai concerti, si ricordano le suites orchestrali tra le quali Musica sull’acqua, composta per allietare una gita sul Tamigi del re d’Inghilterra Giorgio I e della sua corte (fra le imbarcazioni che seguivano quella del sovrano vi era un battello che ospitava un’orchestra di cinquanta strumentisti che eseguiva brani), e Musica per i reali fuochi d’artificio.
La Musica per i reali fuochi d’artificio viene composta da Haendel su incarico del re d’Inghilterra Giorgio II (succeduto al padre Giorgio I), per una grande festa organizzata per celebrare un importante trattato di pace (la Pace di Aquisgrana del 1748). I preparativi sono complicati e occorre molto tempo per allestire i padiglioni e il Green Park di Londra, da dove il re e la sua corte possano osservare meglio lo spettacolo. La grande festa ha luogo il 27 aprile del 1749, con alcuni mesi di ritardo, e vi partecipa tutta la città. Viene chiuso il ponte sul Tamigi e bloccato tutto il passaggio nei quartieri vicini. Della preparazione dei fuochi artificiali sono incaricati due celebri artigiani italiani. Lo spettacolo è eccezionale. La musica di Haendel ha la funzione di introdurre la festa. Finita la musica devono iniziare i fuochi artificiali, annunciati da 101 colpi di artiglieria.

Georg Friedrich Haendel è sepolto nell’Abbazia di Westminster, tra i grandi d’Inghilterra.

 

 

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