I geosinonimi sono quelle parole, tra loro diverse, che si usano nelle varie zone geografiche per indicare la stessa cosa.
Ad esempio, per “non andare a scuola nei giorni di lezione”: a Milano si usa bruciare o bigiare; a Roma fare sega; a Napoli far filone; a Firenze far forca.
Oppure le denominazioni di anguria a Nord; cocomero in Toscana e al centro; melone d’acqua al sud.
E ancora:
- al sud tovaglia equivale ad asciugamano;
- in Toscana il mestolo è un cucchiaio di legno; al nord, invece, è un utensile per i cibi liquidi;
- “padre”, come appellativo nel linguaggio affettivo, in Toscana è detto babbo, in altre regioni papà;
- per indicare l’idraulico, a Nord si dice lattoniere, in Toscana trombaio, nel Sud stagnino;
- la spigola (in Liguria) corrisponde al branzino (nel Veneto) e al ragno (in Toscana);
- la giacca si appende alla gruccia in Toscana, all’appendino o all’ometto al Nord, alla stampella al Sud.