Gerusalemme liberata riassunto del capolavoro di Torquato Tasso.
Gerusalemme liberata riassunto
La Gerusalemme liberata (1575) è il capolavoro di Torquato Tasso. È un poema formato da venti canti suddivisi in ottave di versi endecasillabi. Ciascuna ottava presenta i primi sei versi in rima alternata, gli ultimi due in rima baciata.
L’opera ha come argomento un fatto storico realmente accaduto: la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro (1099) compiuta durante la prima crociata dall’esercito cristiano comandato da Goffredo di Buglione.
Gerusalemme liberata trama
I cristiani, guidati da Goffredo di Buglione, arrivano in vista di Gerusalemme, difesa dai saraceni del re Aladino.
Le potenze infernali, per impedire la conquista della città, inviano al campo dei crociati la bellissima maga Armida. Questa riesce a sedurre e ad allontanare dall’esercito i più valorosi guerrieri fra cui Rinaldo. Intanto Argante, fortissimo guerriero saraceno, sfida a duello i cristiani, fra cui Tancredi, che rimane ferito.
La situazione dei cristiani diventa veramente critica quando Argante e Clorinda, valorosa guerriera saracena, riescono a incendiare la loro più importante torre d’assedio. Clorinda, però, viene inseguita e uccisa da Tancredi che, quando riconosce in lei la donna amata, rimane sconvolto dal dolore.
A questo punto i cristiani devono costruire un’altra torre, ma la selva da cui possono trarre il legname è sotto l’incantesimo del mago Ismeno. Solo Rinaldo potrebbe vincere questa magia, ma egli è prigioniero della maga Armida nelle Isole Fortunate. Ecco allora che Rinaldo viene liberato, torna e toglie l’incantesimo dalla selva. I cristiani, aiutati da una schiera di spiriti celesti, riescono finalmente a conquistare la città di Gerusalemme e a liberare il Santo Sepolcro.
La Gerusalemme liberata e il confronto con l’Orlando furioso
La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso riflette i dubbi, le inquietudini tipiche di un’epoca storica, la seconda metà del Cinquecento, nella quale si avvertono i primi segni del tramonto e della crisi degli ideali del Rinascimento.
Nella seconda metà del Cinquecento, infatti, alla fiducia rinascimentale nell’uomo e nelle sue capacità creative, si vanno sostituendo il clima della Controriforma e la mancanza di libertà religiosa, politica e culturale.
In un’atmosfera simile un poema come l’Orlando furioso (pubblicato nell’edizione definitiva, la terza, nel 1532) di Ludovico Ariosto, con la sua ironia, il suo gusto del fantastico, la sua serena e armoniosa concezione della vita, non era più concepibile.
La Gerusalemme liberata, invece, con il suo contenuto religioso e guerriero insieme, rispondeva perfettamente alle aspirazioni e agli ideali della Controriforma e della vittoria riportata nella Battaglia di Lepanto (1571) dalla flotta cristiana contro quella musulmana.
Gerusalemme liberata personaggi, temi e stile
Oltre ai grandi ideali di eroismo e di dedizione alla fede cristiana, Tasso nella Gerusalemme liberata lascia spazio anche ai temi dell’amore e del sentimento, tipici dell’età rinascimentale. Tuttavia la visione della vita che emerge dall’intera narrazione è amara, dolente, travagliata.
I personaggi, infatti, appaiono tormentati, condannati a vivere in un mondo in cui tutto (eroismo, gloria, amore, bellezza, passione) è provvisorio e ingannevole. Le uniche realtà sono la solitudine, la tragica delusione e la morte.
Il senso di dramma e di mistero che incombe sugli uomini e sulle loro vicende finisce col rendere poco determinanti, all’interno del poema, gli stessi elementi del meraviglioso e del soprannaturale (le forze demoniache e magiche in favore dei saraceni e le forze celesti e sacre in aiuto dei cristiani).
Nella Gerusalemme liberata tutti questi motivi sono espressi con uno stile mosso, ricco e solenne. Il linguaggio è letterario, lontano dall’uso parlato, ed è caratterizzato da pause improvvise volte a creare forti tensioni drammatiche.