Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680), architetto, scultore, pittore, scenografo e autore di teatro. È considerato un genio del barocco italiano.
Bernini opere giovanili
Bernini inizia, poco più che ventenne, a realizzare per Scipione Borghese i gruppi scultorei di Enea e Anchise, Apollo e Dafne, Ratto di Proserpina, David che scaglia il sasso.
Enea e Anchise, ispirato all’Eneide di Virgilio. Raffigura il momento in cui Enea, in fuga da Troia in fiamme, porta sulle spalle il vecchio padre Anchise ed è seguito dal figlioletto Ascanio.
Ratto di Proserpina: il re degli inferi Plutone rapisce la figlia di Giove e Cerere, mentre il cane Cerbero sorveglia l’azione. Per un approfondimento clicca qui
Apollo e Dafne. Dafne scappa disperata, con la bocca socchiusa in un grido, mentre Apollo l’ha quasi raggiunta. Per un approfondimento clicca qui
David che scaglia il sasso. Il giovane eroe è raffigurato mentre sta per roteare la fionda e lanciare il sasso che ucciderà Golia. Il volto concentrato, con le labbra serrate per lo sforzo, è un autoritratto dell’artista. Per un approfondimento clicca qui.
Gian Lorenzo Bernini – Le opere per San Pietro e le altre
Nel 1624 inizia la lunga serie di opere per San Pietro, in cui fu impegnato per più di quarant’anni.
Con Urbano VIII (1623-1644), Bernini intrattiene un rapporto stretto, realizzando il Baldacchino di San Pietro (per un approfondimento clicca qui).
e la tomba dello stesso papa, il Monumento funebre di Urbano VIII
Il successore di Urbano VIII, Innocenzo X (1644-1655), malgrado la sua predilezione personale per il rivale Borromini, lo incarica di costruire la Fontana dei Quattro Fiumi (per un approfondimento clicca qui).
Allo stesso periodo risale la Cappella Cornaro con l’Estasi di santa Teresa, dai vistosi effetti teatrali (per un approfondimento clicca qui).
Sotto Alessandro VII (1655-1667), Bernini torna a lavorare in San Pietro, progettando:
Piazza san Pietro (per un approfondimento clicca qui).
la Cattedra di San Pietro
La Scala Regia
Nel 1665 si recò in Francia per progettare il palazzo del Louvre, mai eseguito per l’opposizione degli artisti locali.