Le guerre di successione del 1700 (spagnola, polacca e austriaca) furono combattute per motivi dinastici e determinarono nuovi rapporti di forza fra le principali potenze dell’epoca.
Le guerre di successione combattute nel Settecento furono:
La Guerra di successione spagnola (1702-1713), con cui finì la dominazione spagnola in Italia, sostituita da quella austriaca.
Guerra di successione polacca (1733-1735), che diede inizio al declino della Polonia, concluso nel 1795 con la spartizione del territorio polacco fra Austria, Prussia e Russia.
Infine, la Guerra di successione austriaca (1740-1748), che confermò Maria Teresa d’Asburgo sul trono. L’Austria perse però la regione della Slesia, ricca di miniere di carbone, che passò alla Prussia.
Guerra di successione spagnola (1702-1714)
La guerra di successione spagnola fu la prima delle tre guerre di successione del Settecento.
Nel 1700, Carlo II d’Asburgo morì senza lasciare eredi. Si aprì quindi il problema della successione al trono di Spagna. Si trattava di un vastissimo impero che comprendeva anche le colonie americane e asiatiche.
Nonostante l’avanzata di diverse candidature, fu nominato erede Filippo V d’Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV (14).
Le altre potenze si riunirono però in una Grande Alleanza (composta da Inghilterra, Province Unite, Prussia, diversi principi tedeschi, Portogallo e Savoia) e nel 1702 dichiararono guerra a Luigi XIV (14).
Dopo un decennio di guerre Luigi XIV (14) fu costretto ad accettare i trattati di pace di Utrecht (1713) e di Rastadt (1714). Con essi si ridisegnò un nuovo ordine politico europeo.
Filippo d’Angiò (per gli spagnoli Filippo V di Borbone) fu infatti riconosciuto come legittimo re, ma dovette rinunciare per se stesso e la sua discendenza a riunire le due corone di Francia e di Spagna. Inoltre, la corona spagnola perse la sovranità sui regni di Napoli e Sardegna, sul Ducato di Milano e sulla parte meridionale dei Paesi Bassi, che passarono agli Asburgo d’Austria.
Guerra di successione polacca (1733-1735)
Nel 1733 morì Augusto II re di Polonia. La Russia cercò di imporre la candidatura del figlio del defunto sovrano, il principe di Sassonia Federico Augusto, avvalendosi del decisivo supporto dell’Austria. La Francia, dal canto suo, sosteneva l’ascesa al trono di Stanislao Leszczynski, suocero del nuovo re di Francia Luigi XV (15). La Dieta polacca (cioè l’assemblea dei nobili) scelse Stanislao Leszczynski.
Austria e Russia imposero allora con le armi il loro candidato, il principe di Sassonia Federico Augusto, costringendo alla fuga Stanislao Leszczynski.
Quest’ultimo era appoggiato oltre che dalla Francia, dalla Spagna e dal Regno di Sardegna. Scoppiò quindi la guerra, che si combatté prevalentemente in Italia. Si concluse con la Pace di Vienna del 1738.
La Pace di Vienna confermò sul trono polacco Federico Augusto, con il nome di Augusto III. In cambio della rinuncia Stanislao Leszczynski ricevette la Lorena, che alla sua morte sarebbe passata alla Francia. La Francia vi stabilì da subito proprie guarnigioni e cominciò a raccogliervi le imposte, annettendosi di fatto il ducato che incorporò nel 1766.
Gli altri cambiamenti riguardarono l’Italia. Al duca di Lorena andò la Toscana, dove l’ultimo della famiglia Medici era morto nel 1737 senza lasciare eredi. Napoli e Sicilia furono cedute dall’Austria a Carlo di Borbone, figlio del re di Spagna Filippo V. Milano restava all’Austria, che acquisiva anche Parma, ceduta dal Borbone in cambio di Napoli.
Guerra di successione austriaca (1740-1748)
Alla morte dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo nel 1740, la dinastia asburgica si avvalse della Prammatica Sanzione del 1713 per attribuire il trono alla figlia Maria Teresa.
Le potenze dell’Europa centrale non accettavano però di buon grado tale successione. Gli elettori di Baviera e Sassonia miravano infatti ai possedimenti asburgici, mentre i Borbone di Francia e Spagna intravedevano l’opportunità di ridimensionare il potere di un casato tradizionalmente a loro avverso.
Scoppiò quindi la guerra, che si combatté in Germania, Italia settentrionale e nelle Fiandre. Decisivo fu l’intervento della Gran Bretagna a supporto di Maria Teresa.
Con la Pace di Aquisgrana del 1748 l’imperatrice riconobbe alla Prussia il possesso della Slesia; rinunciò ai ducati di Parma e Piacenza a favore di Filippo di Borbone, fratello di Carlo re di Napoli.