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I successori di Augusto, primo imperatore di Roma

I successori di Augusto, morto nel 14 d.C., per quasi un secolo sono tutti scelti su base ereditaria, cioè la carica di imperatore è assegnata ai membri della stessa famiglia.

I successori di Augusto: dinastia Giulio-Claudia

I primi imperatori successori di Augusto furono membri della sua stessa famiglia, appartenenti alla dinastia Giulio-Claudia: Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone.

Alla morte di Nerone seguì un periodo di disordini nel quale, in un solo anno (69 d.C.), si succeddettero ben 4 imperatori: Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano.

I successori di Augusto: la dinastia Flavia

A Vespasiano, della dinastia Flavia, seguirono i suoi figli Tito e Domiziano.

Gli imperatori adottivi

Tra i successori di Augusto ci furono alcuni imperatori come Tiberio, Claudio, Vespasiano e Tito che governarono con saggezza, conquistarono nuovi territori e rafforzarono i confini dell’Impero.

Altri, invece, come Caligola, Nerone e Domiziano governarono con violenza e crudeltà.

Pertanto nel 96 d.C. il Senato decise che la carica di imperatore non fosse più ereditaria. Il successore dell’imperatore doveva essere scelto con il metodo dell’adozione. L’imperatore in carica sceglieva quindi chi avrebbe governato dopo di lui e lo adottava come figlio, in accordo con il Senato.

Così tra il 96 e il 180 d.C. si succedono le grandi figure di Nerva (96-98), Traiano (98-117), Adriano (117-138), Antonino Pio (138-161) e Marco Aurelio (161-180).

Si ripristina il principio dinastico

Con Commodo (180-192), figlio di Marco Aurelio, si ripristinò il principio dinastico.

Con l’assassinio di Commodo nel 192 si aprì una fase di profonda instabilità politica, durante la quale gli eserciti proclamarono imperatori i propri generali.

La Dinastia dei Severi

Alla fine prevalse su tutti, il comandante delle truppe danubiane Settimio Severo. La dinastia dei Severi regnò dal 193 d.C. al 235 d.C., anno in cui Severo Alessandro, ultimo rappresentante della dinastia fu trucidato.

La fine della dinastia dei Severi aprì un periodo di crisi profonda dell’Impero di Roma, conteso dai comandanti dell’esercito: è l’epoca dell’anarchia militare (235-284 d.C.).

 

 

 

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