Il bacio di Giuda, Giotto, 1303-1305, affresco, 200×185 cm, Padova, Cappella degli Scrovegni.
Il bacio di Giuda del pittore Giotto rappresenta il momento nel quale Giuda accosta il proprio volto a quello di Gesù per baciarlo: è il segnale convenuto per identificarlo e farlo arrestare.
Intorno a loro una folla di persone, minacciosa, armata di lance e bastoni. I loro sguardi sono concentrati sul gesto che Giuda sta per compiere. Tutti i personaggi sono ripresi di profilo, oppure addirittura di schiena e obbligano anche l’osservatore a fare convergere la propria attenzione sui due protagonisti.
I volti di Gesù e Giuda si trovano al centro della composizione. Lo sguardo di Gesù è intenso e sereno e punta direttamente negli occhi di Giuda, fulminandolo, tanto che Giuda esita a baciarlo, resta come bloccato, con le labbra protese, in una smorfia che lo rende goffo. Il mantello di Giuda si apre fino a contenere quasi tutta la persona di Gesù, che ne risulta avvolto. I due personaggi sembrano isolati dal resto della scena.
In primissimo piano è collocato Caifa, il sommo sacerdote, che indica Giuda e Gesù. Il gesto è indirizzato sia ai soldati, che devono arrestare Gesù, sia a chi guarda in primo piano.
In lontananza, s’intravede un uomo che suona il corno: è un particolare che non è narrato nei Vangeli. Il corno era usato per chiamare a raccolta il popolo in momenti importanti.
A sinistra di chi guarda, invece, c’è Pietro che, con un coltello, taglia l’orecchio di Malco, il servo del sommo sacerdote, che ancora non si è accorto di ciò che sta accadendo: si vede il padiglione mozzato cadere giù.
Sempre a sinistra, un uomo, ripreso di spalle, incappucciato in una cappa azzurra, trattiene con la mano sinistra il mantello rosa di un personaggio fuori campo, probabilmente uno degli apostoli che sta tentando di fuggire.