Il Canzoniere di Petrarca, oltre ai Trionfi, è l’unica sua opera scritta in volgare toscano. Il titolo dato dall’autore all’opera è Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta (Frammenti di cose in volgare di Francesco Petrarca, poeta laureato). Si è imposto però nella tradizione, già anticamente, il titolo generico di Canzoniere.
Il termine fragmenta (frammenti) fa riferimento sia alla frammentazione della vicenda narrata sia alla lacerazione dell’animo del poeta.
Il Canzoniere di Petrarca: la struttura
Il Canzoniere si presenta come una raccolta ordinata di 366 componimenti poetici (365 come i giorni dell’anno più un sonetto introduttivo) di varie forme metriche. Prevalentemente si tratta di sonetti, ma anche canzoni, sestine, ballate e madrigali; la maggior parte sono dedicate a Laura e sono liberamente alternate.
Tutte le liriche sono state corrette e rimaneggiate continuamente, per la volonta di Francesco Petrarca di raggiungere quella perfezione tecnica raggiunta solo dai classici.
La struttura nella quale oggi leggiamo l’opera non è l’unica che essa abbia assunto; è quella definitiva (la nona) organizzata da Petrarca nell’ultimo anno di vita, tra il 1373 e il 1374. Il Canzoniere raccoglie dunque testi composti durante un arco di tempo assai esteso, dalla giovinezza alla vecchiaia.
Il Canzoniere di Petrarca tra diario e autobiografia
Nella sua forma definitiva il libro si presenta come un diario. Infatti i testi sono scritti in prima persona e si riferiscono a esperienze, sentimenti, idee dell’autore.
Ma l’opera è, oltre che un diario, un’autobiografia. La disposizione dei testi segue un criterio prevalentemente cronologico, ma la cronologia che interessa l’autore non è quella relativa alla composizione delle liriche, quella cioè della scrittura, ma quella dei fatti narrati. È possibile, quindi, che un sonetto composto in anni tardi sia collocato nella parte iniziale dell’opera.
Il Canzoniere di Petrarca: i temi
Il Canzoniere ha un tema principale, accanto al quale prendono posto alcuni temi secondari. Il tema principale è l’amore infelice del protagonista per una donna di nome Laura. Il racconto di questo amore è diviso in due momenti fondamentali: “prima della morte” e “dopo la morte” di Laura (rispettivamente i componimenti dall’1-263 e 264-366; Laura morì di peste nera il 6 aprile 1348). Tra gli altri temi spiccano quello politico (come in Italia mia e Spirto gentil) e quello religioso, legato alla critica della corruzione ecclesiastica.
Laura al centro del Canzoniere di Petrarca
Al centro del canzoniere dunque è Laura – evocata solo attraverso pochi tratti esteriori, come i capelli d’oro (Erano i capei d’oro a l’aura sparsi) – e l’amore che Petrarca sente nei suoi confronti.
Il profondo sentimento che egli provava nei confronti della donna è stato per il poeta motivo di un profondissimo dissidio interiore che ne ha tormentato lo spirito per tutta la vita, nell’impossibilità di conciliare l’amore terreno per la donna amata con quello spirituale per Dio.
Le poesie del Canzoniere parlano così di amore, ma anche del profondo malessere del poeta, della malinconica insoddisfazione che egli avverte, di un perenne senso di incompletezza, della costante ricerca di un equilibrio interiore che non troverà mai.
Decisivi appaiono nel Canzoniere il tema della memoria e quello del paesaggio come espressione o manifestazione dell’interiorità. Infatti, là dove domina il sogno d’amore o il dolce ricordo di Laura la natura è splendida e florida; là dove prevalgono sentimenti di angoscia, dubbio, tormento i paesaggi si fanno più cupi e inquietanti.
Il Canzoniere: lo stile
Se Dante è il poeta della sperimentazione continua, attuata attraverso il plurilinguismo e il pluristilismo (per un approfondimento leggi Divina Commedia: riassunto e analisi clicca qui), Petrarca sceglie il monolinguismo e il monostilismo da raggiungere attraverso una selezione del lessico, delle forme metriche, delle soluzioni stilistiche.
Il Canzoniere rappresenterà per lungo tempo, in Italia e poi in Europa, un altissimo modello di poesia lirica: l’imitazione di quel modello sarà uno degli aspetti più massicci e comuni del «petrarchismo» europeo.