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Il malato immaginario di Molière, riassunto e commento

Il malato immaginario di Molière (1673), riassunto, trama e personaggi.

Il malato immaginario è l’ultima commedia di Molière (1673). È una commedia-balletto (commedia con intermezzi di balletti tra un atto e l’altro) sul tema dell’incompetenza e avidità dei medici. Presenta una figura sociale, attuale anche oggi: l’ipocondriaco, ovvero il malato immaginario.

Molière è capace di attingere alle fonti più disparate, dalla Commedia dell’Arte alla farsa popolare del teatro medievale e alla produzione spagnola contemporanea, per soddisfare l’esigenza principale di divertire il pubblico attraverso gli strumenti della «verità» e della «naturalezza».

La trama

Il malato immaginario narra le vicende di Argante, il credulone beffato, un uomo ricco, che vive circondato da medici e farmacisti imbroglioni, perché si crede perennemente malato.

Sua figlia Angelica ama ed è riamata da un bravo giovane, Cleante, ma il malato immaginario pensa di farle sposare un giovane imbecille e ridicolo ma figlio di un medico, per avere così un dottore in famiglia sempre a sua disposizione.

Sua moglie Belinda (matrigna di Angelica) è una donna avida e meschina, che disprezza il marito e vorrebbe mandare la figliastra in convento per impadronirsi della sua dote.

Suo fratello Beraldo e la serva Tonietta tentano di ricondurlo alla ragione. Lo convincono a fingersi morto per mettere alla prova l’affetto della moglie e della figlia. Argante scopre così l’ipocrisia della prima e la sincerità della seconda.

La commedia si conclude con la promessa delle giuste nozze tra Angelica e Cleante e una buffonesca investitura di Argante stesso a medico.

Il pomeriggio del 17 febbraio 1673 Molière andò in scena a Parigi con il suo malato immaginario. Egli stesso interpretava la parte di Argante. Molière era veramente malato e arrivò alla fine della rappresentazione in preda alle convulsioni, che il pubblico credette previste dal copione. Qualche ora più tardi, morì.

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