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Il metodo di studio: cosa fare per avere successo a scuola

Il metodo di studio è un insieme di azioni da seguire che consentono di ottenere buoni risultati negli esami, compiti e interrogazioni

Non serve studiare di più, ma studiare con metodo

Quante volte avete studiato per ore una materia e il giorno dopo non ricordavate nulla? Oppure avete iniziato un compito in classe e non vi tornavano in mente gli argomenti richiesti? Spesso non è un problema di quanto, ma di come avete studiato.

Senza un metodo e una strategia di studio, infatti, gli sforzi che facciamo sono inutili: sovraffolliamo la memoria a breve termine senza assimilare le nozioni nella memoria a lungo termine; ci facciamo prendere dall’ansia dell’esame e la nostra autostima crolla; perdiamo la motivazione e lo sforzo di studiare ci diventa sempre più “pesante” e senza uno scopo.

Solo se applichiamo una procedura corretta al nostro studio riusciamo a non sprecare tempo, ad ottenere i risultati voluti e ad avere successo a scuola.

Chi studia con metodo diventa più intelligente:

  • riesce a collegare i diversi argomenti ed esporli in modo coerente
  • trova la strategia migliore alla soluzione dei problemi (a scuola, ma anche nella vita)
  • sa ragionare in maniera critica e originale

In questo articolo diamo dei consigli su come si raggiunge il metodo di studio ideale, adeguandolo alle proprie caratteristiche e attitudini.

Cosa è il metodo di studio

Il metodo di studio è un insieme di procedure, o autoistruzioni, organizzate in quattro fasi fondamentali:

  1. Previsione
  2. Progettazione o pianificazione
  3. Studio o realizzazione
  4. Automonitoraggio
  5. Valutazione

 

La previsione1. La previsione

Il primo passo da compiere inizia prima dello studio, con il prevedere le numerose variabili che affronteremo. Elenchiamo le principali:

I tempi

Quanto tempo ho a disposizione?

Tolte le ore in classe, quelle del riposo e di eventuali attività sportive o culturali, senza tralasciare un po’ di tempo allo svago, contiamo quante ore ho a disposizione per impegnarmi nello studio. Anche il “quando” è importante: la mattina presto? Il pomeriggio o la sera?

Le scadenze

Quando ci sarà l’interrogazione, l’esame o il compito in classe?

Guardare il calendario e prevedere i tempi in base alle scadenze è indispensabile per non arrivare al termine impreparati.

I materiali e le risorse a disposizione

Cosa mi serve per lo studio? Ho tutti i materiali a disposizione? Gli appunti della lezione sono in ordine? Devo recuperare degli approfondimenti su Internet? Stiliamo la lista dei materiali e provvediamo ad averli pronti prima di iniziare a studiare.

Gli scopi

Devo prepararmi per un compito scritto? Devo rispondere a un test a risposte multiple? Un’interrogazione orale? Individuare bene lo scopo ci permette di adattare lo studio al risultato che ci viene richiesto.

La capacità di prevedere questi aspetti ci permetterà di affrontare la successiva fase di pianificazione nelle condizioni migliori, essendo certi di non aver trascurato alcun aspetto.

 

pianificazione2. La progettazione o pianificazione

In questa fase si pianificano i tempi e le tappe dello studio in base alle priorità e agli obiettivi che si devono raggiungere. Partendo dagli elementi raccolti durante la fase di previsione, si stabilirà il piano di studio quotidiano, i materiali da utilizzare e i test di autovalutazione.

Proviamo a rispondere alle seguenti domande:

  • Quante pagine devo studiare?
  • Quanto devo ripassare?
  • Quali esercizi devo svolgere per valutare la preparazione?

 

realizzazione3. Lo studio o realizzazione

Dalla pianificazione del proprio percorso si passa quindi alla fase di realizzazione: lo studio andrà alternato al ripasso e all’autovalutazione, per arrivare al momento della prova con la giusta preparazione, la tranquillità e la consapevolezza di raggiungere il risultato voluto.

 

automonitoraggio14. L’automonitoraggio

Una fase che molti trascurano è quella dell’automonitoraggio, o autoregolazione cognitiva. Questa fase è invece fondamentale per sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità, per aumentare l’autostima e per correggere in tempo utile eventuali errori di metodo. Un continuo automonitoraggio impedisce che la soglia di attenzione cada (per stanchezza, per distrazione) e permette di rispettare i tempi e le scadenze che ci siamo dati nella fase di previsione.

Tutti noi abbiamo due “menti”: la mente esecutiva e quella strategica, o metacognitiva. La mente esecutiva è la parte del nostro cervello preposto a compiere l’azione (es. comprendo un testo, eseguo un esercizio, ecc.) mentre la mente metacognitiva è la parte di noi che controlla l’azione e suggerisce correzioni, modifiche e aggiustamenti. L’automonitoraggio è proprio l’attività di controllo della mente strategica, ma va esercitato e rafforzato per dare consapevolezza allo studio e allo sforzo che stiamo effettuando.

L’automonitoraggio può svolgersi semplicemente ponendoci le seguenti domande:

  • La motivazione allo studio è alta o bassa?
  • Le condizioni psicofisiche sono ottimali? Sono stanco?
  • Sto utilizzando bene il tempo dedicato allo studio? Mi distraggo facilmente?
  • Sto raggiungendo gli obiettivi che avevo pianificato?
  • Ho compreso bene i concetti? Ho bisogno di una spiegazione aggiuntiva?
  • Sono capace di ripetere gli argomenti studiati con parole mie? Saprei spiegarli ad un’altra persona?
  • Sono capace di applicare i concetti appresi? So risolvere i problemi e rispondere ai test legati all’argomento?

 

valutazione5. La valutazione

Dopo aver terminato di studiare è necessario verificare e valutare subito il risultato raggiunto. Autovalutarsi è una capacità difficile ma importante da ottenere, con la quale riusciamo a giudicare sia gli aspetti cognitivi che quelli motivazionali:

  • il lavoro svolto
  • i risultati ottenuti
  • il ritmo con il quale si è studiato
  • le abilità ottenute e le carenze che si devono colmare
  • lo scarto tra gli obiettivi pianificati e quanto effettivamente si è svolto

Valutarsi con onestà e obiettività ci permette sia di misurare la nostra preparazione (prima che lo faccia il docente!) ma anche di aumentare la nostra autostima quando ci rendiamo conto, dopo il percorso di studio, di aver migliorato le nostre competenze e capacità: è appagante dirsi “sono stato bravo!”, “ho risolto il problema!”, “sono capace!”.

Nella fase di valutazione poniamoci le seguenti domande:

  • Sono soddisfatto del risultato raggiunto?
  • Quali vantaggi e competenze ho conseguito?
  • Quali concetti ho appreso rapidamente e quali con più difficoltà?
  • Come valuto il mio metodo di studio attuale? Disordinato? Soddisfacente? Stimolante?

Un consiglio nel caso si debbano studiare testi lunghi, difficili e impegnativi: controlliamo il percorso di apprendimento assegnando un voto di comprensione ad ogni capitolo (o paragrafo) letto e studiato. In questo modo, nella fase del ripasso, potremmo concentrarci maggiormente sulle parti comprese di meno e ottimizzare il nostro tempo di studio complessivo.

In conclusione, il metodo di studio non è una ricetta magica, che applichiamo a scuola e risolve ogni problema, né un trucco per riuscire negli studi senza fatica. Il metodo di studio è invece un percorso che rende meno pesante la fatica di studiare, aumenta la consapevolezza di essere intelligenti e capaci, ci porta al successo nel percorso scolastico e nella vita.

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