L’imperativo è un modo del verbo che si usa per esprimere un ordine, un comando, un suggerimento, un invito o una preghiera. Viene subito qui! Aspetta un momento! Sii gentile, aiuta tuo fratello!
Come si fa l’imperativo italiano?
Il modo imperativo nella lingua italiana:
- ha un solo tempo, il presente;
- ha solo la seconda persona singolare e plurale: parti, partite. Per le altre persone, si usano le corrispondenti forme del congiuntivo presente (congiuntivo esortativo): Si sieda; Vengano avanti signori; Diamo una mano anche noi.
Il comando negativo
Il comando negativo, cioè un divieto o una proibizione, si esprime:
- nella 2ª persona singolare con l’avverbio non seguito dall’infinito: Non parlare.
- nella 2ª persona plurale, invece, premettendo non alla forma positiva dell’imperativo: Non parlate!
- per le altre persone si usano le forme del congiuntivo esortativo: Non parli!; Non parliamo più; Non parlino!
L’infinito in funzione di imperativo
È frequente trovare, nei cartelli o nei testi di istruzione per l’uso di prodotti o apparecchi, delle frasi all’infinito con valore di imperativo personale: Non superare i limiti di velocità; Conservare al riparo dalla luce.
L’imperativo dei verbi: dire, fare, dare, stare, andare
I verbi dire, fare, dare, stare, andare alla seconda persona singolare dell’imperativo si possono troncare perdendo la sillaba finale e prendendo eccezionalmente l’apostrofo: di’, fa’, sta’, va’.
Se sono uniti alle particelle pronominali mi, ti, lo, la, le, ci, ne queste raddoppiano la consonante iniziale e diventano: dimmi, facci, stammi, vattene, fallo ecc.