Il Primo Ottocento: scenario storico
Il primo Ottocento si apre con le imprese di Napoleone Bonaparte: i suoi eserciti entrarono da invasori in molti Paesi europei assicurandogli in poco tempo il predomino sull’Europa.
La sua definitiva sconfitta nella Battaglia di Waterloo (1815) sembrarono annullare di colpo gli effetti dell’Età napoleonica, ma l’opera e l’eredità di Napoleone furono ben più vaste e durature delle sue imprese militari. Negli anni della gloria egli aveva spazzato via il retaggio del Medioevo: aveva abolito i diritti feudali, limitato il potere della Chiesa, creato un’amministrazione efficiente, sviluppato l’economia ed emanato un Codice che costituisce la base dell’organizzazione giuridica moderna (per un approfondimento leggi il Codice Civile di Napoleone clicca qui). Soprattutto, Napoleone aveva diffuso nell’Europa conquistata i princìpi di libertà e di eguaglianza che avevano animato il primo periodo della Rivoluzione francese.
Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, nel 1815 le potenze vincitrici (Austria, Russia, Prussia e Inghilterra) si riunirono nel Congresso di Vienna (per un approfondimento leggi Il Congresso di Vienna e il Principio di Legittimità clicca qui) con due obiettivi:
- ripristinare la situazione politica precedente alla Rivoluzione francese, creando una situazione di equilibrio territoriale tra i vari Stati;
- soffocare gli ideali rivoluzionari diffusi in tutta Europa.
Tuttavia, nonostante la Restaurazione imposta dal Congresso di Vienna, tra il 1820 e il 1848 in quasi tutta Europa esplosero moti di varia natura (per un approfondimento leggi Riassunti di Storia – Volume 8 clicca qui)
- in alcuni casi i rivoluzionari chiedevano ai monarchi il riconoscimento, attraverso una carta costituzionale, di maggiori libertà e diritti per i sudditi;
- in altri casi, nei Paesi ancora sottomessi a potenze straniere, come l’Italia, l’obiettivo era l’indipendenza nazionale.
- infine, le richieste di maggiore libertà si univano a quelle di giustizia sociale e di maggiore rappresentanza politica anche per le classi più povere. Infatti, il proletariato voleva liberarsi dalla miseria e ottenere condizioni di vita migliori e uguaglianza di diritti. Per dare uno sbocco concreto a queste aspirazioni, verso la metà del secolo, nacquero i primi movimenti socialisti. Karl Marx, il teorico del socialismo, accusava la borghesia di esercitare una vera e propria dittatura controllando i mezzi di produzione (industrie, macchinari, ecc.). Per realizzare una società giusta, sarebbe dunque stata necessaria una rivoluzione che togliesse ai borghesi la proprietà dei mezzi di produzione, per darla agli operai. Si sarebbe così giunti a una società senza classi, in cui tutti avrebbero goduto degli stessi diritti (per un approfondimento leggi Il Manifesto di Marx ed Engels clicca qui).
Il Primo Ottocento: scenario letterario
Tra la fine del Settecento e il primo decennio dell’Ottocento, periodo caratterizzaato dalla Rivoluzione francese e dall’Impero fondato da Napoleone, si afferma in Europa, e in Italia in particolare, il Neoclassicismo, un movimento culturale e artistico di vaste dimensioni che si esprime, oltre che nella poesia, anche nelle arti figurative.
Il Neoclassicismo, come indica il nome stesso, trae ispirazione dai modelli della classicità greco-romana e tende alla ricerca del bello assoluto, della perfezione.
Il Neoclassicismo non dura però a lungo: oltre al culto del bello si avverte ben presto la necessità di riflettere sulla realtà, in particolare su quei valori che nobilitano il pensiero e la vita dell’uomo, quali l’aspirazione alla libertà e l’amor di patria, che saranno tipici del Romanticismo (per un approfondimento leggi Il Neoclassicismo: letteratura, scultura, pittura, architettura clicca qui).
Furono gli intellettuali tedeschi a dar vita al Romanticismo, un movimento che per molti aspetti reagiva all’Illuminismo (per un approfondimento leggi Illuminismo e Romanticismo a confronto: schema clicca qui). Dalla Germania, il Romanticismo si diffuse nei primi vent’anni dell’Ottocento in Inghilterra, in Francia e in Italia, influenzando profondamente la cultura e le arti del periodo (per un approfondimento leggi Romanticismo in Europa, Russia e Stati Uniti clicca qui; Romanticismo in Italia, storia e letteratura clicca qui).
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