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Il seme della pianta – scienze

Il seme permette alle piante complesse di riprodursi. Il compito del seme è quindi quello di proteggere e nutrire l’embrione, dal quale svilupperà e nascerà una nuova pianta. Esso si forma in seguito a un processo di fecondazione dell’ovulo della pianta, quando una cellula sessuale (o gamete) maschile si unisce con un gamete femminile.

Quali sono le parti del seme? com’è fatto?

Il seme all’esterno è racchiuso da un guscio protettivo, chiamato tegumento. All’interno del tegumento invece si trovano: l’embrione, cioè la piccola piantina che nascerà, in cui sono già presenti, in forma abbozzata, i futuri foglie, fusto e radici della pianta; e le sostanze di riserva (carboidrati, lipidi e proteine) che si trovano nei cotiledoni (foglioline embrionali); le sostanze di riserva hanno il compito di nutrire la piantina appena nata fino a quando essa non sarà in grado di produrre da sola il suo nutrimento attraverso la fotosintesi.

Per garantire la diffusione della specie, i semi vengono allontanati dalla pianta madre con il processo della disseminazione.

Il seme, quando trova il terreno adatto e la temperatura giusta, comincia a germogliare, nutrendosi delle sostanze di riserva presenti nei cotiledoni: la trasformazione del seme in pianta si chiama germinazione.

Alcune piante hanno il seme “nudo”, cioè scoperto, contenuto nei coni: sono le gimnosperme, piante come il pino, l’abete, il larice, il cipresso, con i semi dentro le pigne. La maggior parte delle piante, però, hanno i fiori e sono dette angiosperme; i semi delle angiosperme sono protetti all’interno di un frutto che deriva dal fiore.

 

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