Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola davanti a un’altra che comincia per consonante o per vocale (buon giorno, buon amico). Il troncamento non richiede l’apostrofo, tranne alcune eccezioni.
Vi diamo un elenco semplice e schematico sui casi di troncamento.
Osservate
- Il troncamento è obbligatorio:
- con uno e i suoi composti nessuno, alcuno, ciascuno davanti a vocale o consonante: un amico, un eroe, in alcun modo, ciascun partecipante, nessun libro;
- con buono davanti a vocale o consonante: buon uomo, buon gelato;
- con bello e quello, solo davanti a consonante: bel gatto, quel quadro;
- con tale e quale seguiti da alcune voci del verbo essere: tal è, qual è, qual era;
- con santo davanti a nome proprio che comincia per consonante: san Pietro, san Carlo;
- con frate davanti a nome proprio che comincia per consonante: fra Luca;
- con suora davanti a nome proprio: suor Angela, suor Maria;
- con signore, dottore, professore, ingegnere, cavaliere davanti a un nome proprio: signor Paolo, dottor Rossi, professor Testa, ingegner Pontino, cavalier Grimaldi ecc;
- con alcune parole come amore, bene, male, fiore, fino nelle espressioni amor proprio, amor di mamma, ben detto, ben fatto, mal di gola, mal di testa, fior di loto, fin lì, fin qui, in fin dei conti ecc.
2. Il troncamento è vietato, perché scorretto:
- davanti a parole inizianti per s impura (cioè s + consonante), x, z, ps, gn: uno sciocco, uno zero, uno psicologo, il mio bello zaino, quello strano individuo, uno gnomo, santo Stefano.
Attenzione: nel parlato si va sempre più diffondendo l’uso di un pneumatico, un buon psicologo, un buon stipendio, un bel zero, che è comunque bene evitare, soprattutto nello scritto.
3. Il troncamento è facoltativo, cioè legato a scelte stilistiche personali:
- con l’aggettivo grande: si può infatti dire sia una grande dama sia una gran dama, sia un gran delinquente sia un grande delinquente, sia delle gran chiacchiere sia delle grandi chiacchiere;
- con tale e quale: si può infatti dire sia un tale personaggio sia un tal personaggio. Attenzione: con quale, tranne che in forme come qual è, è però preferibile usare la forma piena: quale amico.
- con i verbi all’infinito e in alcune locuzioni verbali: aver / avere sete, perder / perdere tempo, saper / sapere parlare, voler / volere bene, andar / andare via, son / sono tornati.
Il troncamento: eccezioni e particolarità
- Il troncamento con l’apostrofo: le parole che vengono troncate non vogliono mai l’apostrofo, ma vi sono alcune parole troncate terminanti in vocale che hanno invece l’apostrofo:
po’ ( = poco) | un po’ di acqua |
be’ ( = bene) | be’, vediamo |
mo’ ( = modo) | a mo’ d’esempio |
te’ (= tieni) | te’, prendi |
ca’ ( = casa) | Ca’ Foscari |
da’ ( = dai) | da’ una mano |
di’ ( = dici) | di’ la tua |
fa’ ( = fai) | fa’ silenzio |
sta’ ( = stai) | sta’ calmo |
to’ ( = togli) | to’, prendi |
va’ ( = vai) | va’ con lei |
ve’ ( = vedi) | ve’, chi si vede |
- Un troncamento con l’accento: piè è l’unica parola italiana che ha il troncamento segnalato da un accento. Si usa in espressioni come a piè di pagina; a piè sospinto.