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Iliade Libro Quarto: riassunto

Iliade Libro Quarto. Riassunto del Libro Quarto dell’Iliade: Era propone a Zeus di violare i patti; Pandaro ferisce a tradimento Menelao; si riaccende il combattimento.

Iliade Libro Quarto: Era propone a Zeus di violare i patti

Il duello tra Paride e Menelao è appena finito (Iliade Libro Terzo: riassunto). Paride è salvo nel suo letto nuziale, a Troia, dove è stato raggiunto da Elena.

Intanto, sull’Olimpo, gli dèi sono seduti a banchetto serviti da Ebe, la loro coppiera. Zeus avanza la proposta di mettere fine alla guerra assegnando la vittoria del duello a Menelao, ma Era si oppone: in questo modo la odiatissima Troia, cui la dea è avversa, perderebbe la guerra ma non verrebbe distrutta.

Zeus trova eccessiva la collera della moglie, ma non intende mettersi in contrasto continuo con lei. Per ora è disposto a cedere, ma la avverte: se sarà lui in futuro a voler annientare una città, e se in quella città dovessero vivere uomini che le sono cari, sarà lei a non doversi opporre, ancor più che Zeus ama particolarmente Troia per gli onori che gli ha sempre tributato.

Era promette che non si opporrà alla distruzione di altre città micenee a lei care, ma in nome del proprio rango (Era ritiene di avere dei privilegi perché è stata generata prima delle altre divinità ed è sposa di Zeus, oltre che sorella: entrambi sono infatti figli di Crono) ora chiede la fine di Troia e, per prima cosa, chiede a Zeus di inviare Atena sul campo di battaglia per istigare i Troiani a infrangere i patti per primi. Zeus acconsente e dà questo ordine ad Atena.

Iliade Libro Quarto: Pandaro ferisce a tradimento Menelao

Atena scende sul campo di battaglia. Prende le sembianze dell’eroe troiano Laòdoco, figlio di Antenore, e si mette alla ricerca di Pàndaro. Questi è figlio di Licàone ed è uno straordinario arciere e l’arco che utilizza gli è stato donato da Apollo. È per questa sua abilità che Atena lo individua come l’uomo più adatto a portare a termine il progetto: rompere la tregua e far procedere la guerra fino alla caduta di Troia. L’arco, l’arma adatta all’attacco di sorpresa, è lo strumento migliore per lo scopo.

Trovato Pàndaro, Atena lo convince a scagliare una freccia contro Menelao. Se riuscirà a ucciderlo riceverà ricchissimi doni dal principe Paride. L’idea di uccidere Menelao e di diventare di colpo il protagonista della guerra, conquistando grazie e gloria davanti a tutti i Troiani, è troppo allettante per poterle resistere. Da qui il suo assenso alle parole di Atena/Laòdoco.

Seguendo il consiglio di Atena, prima di scagliare la freccia, Pàndaro promette ad Apollo un’ecatombe di agnelli se riuscirà ad uccidere Menelao.
La freccia scagliata raggiunge il bersaglio, ma la ferita è superficiale: la stessa Atena si è messa di fronte all’eroe acheo, deviando il colpo mortale. È quanto basta, tuttavia, perché Agamennone dichiari che i sacri patti e la tregua sono stati violati e riprendano gli scontri. Poi, manda a chiamare Macàone, figlio di Asclepio, guaritore, affinché curi la ferita di Menelao.

Iliade Libro Quarto: si riaccende il combattimento

I Troiani avanzano minacciosi. Agamennone passa in rassegna i suoi rivolgendo a tutti parole di elogio e di incitamento alla battaglia. Il tumulto è grandissimo e molti guerrieri cadono nella polvere.

I Troiani cominciano a indietreggiare; Apollo, loro alleato, li sprona a non farlo: gli Achei non sono invincibili e Achille non è con loro a combattere.
Atena, invece, muove in mezzo agli Achei e li incita laddove li vede infiacchirsi.

Il racconto continua con Iliade Libro Quinto: riassunto

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