Il 13 aprile del 1986 papa Giovanni Paolo II si reca in visita alla sinagoga di Roma: è la prima volta che un papa mette piede in un tempio ebraico.
Dal discorso di papa Giovanni Paolo II in visita alla sinagoga di Roma, il 13 aprile del 1986: “Una parola di esecrazione vorrei una volta ancora esprimere per il genocidio decretato durante l’ultima guerra contro il popolo ebreo e che ha portato all’olocausto di milioni di vittime innocenti. Visitando il 7 giugno 1979 il lager di Auschwitz e raccogliendomi in preghiera per le tante vittime di diverse nazioni, mi sono soffermato in particolare davanti alla lapide con l’iscrizione in lingua ebraica, manifestando così i sentimenti del mio animo. Questa iscrizione suscita il ricordo del popolo, i cui figli e figlie erano destinati allo sterminio totale. Questo popolo ha la sua origine da Abramo che è padre della nostra fede come si è espresso Paolo di Tarso. Proprio questo popolo che ha ricevuto da Dio il comandamento «non uccidere», ha provato su se stesso in misura particolare che cosa significa l’uccidere. Davanti a questa lapide non è lecito a nessuno di passare oltre con indifferenza”. (Insegnamenti 1979, p. 1484)