Con il termine inflazione (dal latino inflatio, ossia gonfiamento) si intende la perdita del potere di acquisto della moneta che si verifica quando la moneta stessa circola in quantità superiore a quella richiesta dai bisogni del mercato.
Dire “perdita del potere di acquisto della moneta” è la stessa cosa che dire “aumento dei prezzi” o “svalutazione della moneta”.
In altre parole ancora, si ha inflazione quando con la stessa quantità di denaro si acquista in un certo tempo una quantità minore di beni rispetto a un tempo precedente. Ciò è male perché un’inflazione elevata produce danni economici e sociali rilevanti e mina la credibilità del paese che la subisce.
Generalmente sono le categorie economicamente più deboli, come i lavoratori dipendenti e i pensionati, che soffrono maggiormente di questa situazione, perché sono più lenti ad adeguarsi al costo della vita rispetto ai commercianti e ai possessori di beni reali.
L’opposto dell’inflazione è la deflazione: un’insufficiente quantità di moneta deprime la vita economica, determina diminuzione dell’attività produttiva e disoccupazione.