Con il temine Inquisizione si vuole indicare l’insieme di tribunali ecclesiastici istituiti per combattere le eresie diffusesi a partire dall’XI secolo in tutta Europa.
L’eresia è una dottrina che si oppone all’ortodossia cioè alla retta e vera dottrina rivelata da Dio e annunciata dalla Chiesa cattolica (per un approfondimento leggi Le eresie medievali, riassunto).
La storia europea ha conosciuto tre tipi di inquisizione: l’inquisizione medievale, l’inquisizione spagnola e infine quella romana.
Inquisizione medievale
Fu papa Innocenzo III (papa dal 1198 al 1216) a scegliere per primo degli “inquisitori” (“inquisire” significa “fare un’inchiesta”). Gli inquisitori erano scelti tra i vescovi, che compivano indagini nei confronti dei sospettati di eresia. Pochi decenni più tardi, nel 1233, papa Gregorio IX (1227-1241) istituì invece veri e propri tribunali, i Tribunali dell’Inquisizione, presieduti da due giudici nominati direttamente dal papa e superiori all’autorità dei vescovi.
Il ruolo di giudice inquisitore sottratto ai vescovi fu affidato in un primo momento ai monaci cistercensi e poi ai frati domenicani e francescani.
La procedura inquisitoriale consisteva in varie fasi. Dapprima si accordava un tempo di grazia per permettere ai colpevoli di confessare i loro errori (così da essere perdonati); poi veniva sistematicamente interrogata la popolazione; infine venivano esaminati i sospettati, costretti a confessare sotto tortura (per un approfondimento leggi Strumenti di tortura contro eretici e streghe). Si trattava di processi sommari, che terminavano in diversi casi con la condanna a rogo.
Il 15 maggio 1252 papa Innocenzo IV promulgò la bolla Ad extirpanda, che approvò la tortura come lecito strumento per ottenere la confessione del reo.
Chi furono le vittime dell’Inquisizione?
- All’inizio gruppi che si allontanarono decisamente dalle posizioni della Chiesa cattolica, come i catari (o albigesi, così chiamati dalla loro roccaforte, la città di Alby in Francia). Contro di essi il papato indisse anche una crociata (vedi crociata contro gli albigesi 1209-1229). C’erano anche i valdesi (dal loro fondatore, Pietro Valdo), l’unico gruppo di origini medievali che esiste ancora oggi come Chiesa organizzata.
- Poi si passò agli ebrei che non intendevano convertirsi o che convertiti continuavano a coltivare la fede e le prescrizioni originari.
- Infine, streghe e stregoni, cioè donne e uomini accusati di aver fatto un patto con Satana e di adorarlo in orge terrificanti chiamate “sabba”.
Inquisizione spagnola
L’inquisizione medievale non va confusa con quella spagnola, che fu istituita dai re Ferdinando e Isabella nel 1480, su autorizzazione di papa Sisto IV. Si trattava, in questo caso, di un organismo completamente dipendente dalla corona di Spagna e che aveva lo scopo di colpire su tutti i territori del regno gli eretici, ma soprattutto i marranos e i moriscos (i primi ebrei e i secondi musulmani, convertiti al Cristianesimo). Questi erano sospettati di essersi convertiti solo esteriormente, ma di continuare a praticare di nascosto la loro religione. Inoltre, erano malvisti dalla popolazione perché sospettati di complottare contro l’integrità dello Stato, di volerne assumere il controllo infiltrandosi ai suoi vertici come pure ai vertici della Chiesa.
Il primo grande inquisitore fu il domenicano Tomas de Torquemada, confessore di Isabella, uomo di costumi integerrimi, ma anche animato da uno zelo fanatico che lo rese nei secoli quasi il simbolo dell’inquisitore crudele e spietato.
Inquisizione romana
Nel 1542, papa Paolo III Farnese (1534-1549) istituì la Congregazione del Sant’Uffizio o Inquisizione romana, che dipendeva direttamente dalla Santa Sede e dal papa. Il suo scopo era di vigilare sulle questioni di fede e difendere la Chiesa dalla diffusione della Riforma protestante in Europa. Tuttavia, per l’opposizone dei sovrani, essa si limitò ad agire solo in Italia.
L’attività del Sant’Uffizio fu molto solerte. Nella sua fase iniziale si caratterizzò in particolare per l’azione antiereticale che spesso si concludeva con il rogo. Famoso quello del teologo Giordano Bruno condannato al rogo nel 1600. A partire dal XVII secolo, invece, l’attenzione del Sant’Uffizio fu rivolta verso il mondo filosofico e scientifico: particolarmente famoso il caso di Galileo Galilei, condannato nel 1633.
L’inquisizione romana fu abolita ufficialmente solo nel 1965 da papa Paolo VI che operò una riforma del Santo Uffizio, partendo dal principio che «la fede si difende meglio promuovendo la dottrina». Cambiò quindi il nome in quello di Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. In questa logica, l’anno successivo abolì, dopo quattro secoli, l’Indice dei Libri proibiti.