I Dori erano un popolo originario della Macedonia e dell’Illiria. Alla fine del XII secolo a.C. si stanziarono nel Peloponneso, per poi spingersi fino alle isole meridionali dell’Egeo.
L’invasione dei Dori e la fine della civiltà micenea
La tradizione epica e storica greca fa coincidere l’invasione del popolo dei Dori con il crollo della civiltà micenea e l’inizio, per la Storia greca, di quella che solitamente si chiama età oscura, che sarebbe durata fino all’VIII secolo a.C.
Si tratta di una teoria oggi messa fortemente in discussione. Si tende piuttosto a ipotizzare che a provocare la fine della civiltà micenea siano stati una serie di fattori concomitanti di vario ordine: terremoti, carestie, spostamenti di popolazioni, inclusi gli stanziamenti dei Dori.
I Dori, mescolandosi progressivamente con le genti di stirpe greca trovate in loco, Ioni, Eoli, Achei, avrebbe poi dato vita alla civiltà greca vera e propria.
L’età oscura della Grecia
Sta di fatto che, alla fine del XII secolo a.C., i palazzi micenei risultavano distrutti; la società non ruotava più intorno al palazzo, ma si era dispersa in una miriade di piccoli centri autonomi; l’agricoltura era stata abbandonata e la pastorizia era divenuta la principale risorsa economica; si erano fortemente ridotti i commerci e gli scambi; era scomparsa la scrittura (la lineare B di età micenea).
Tuttavia, le scoperte archeologiche consentono oggi di ricostruire un’immagine più articolata della civiltà greca nell’età oscura (che, non dimentichiamolo, si estende per ben quattro secoli).
Si è infatti compreso che non si trattò di una realtà unitaria, né geograficamente né cronologicamente.
Per esempio, ad aree certamente molto arretrate – come la Grecia occidentale dell’Etolia, dell’Acaia e della Laconia – se ne affiancavano altre in forte sviluppo: è il caso dell’Attica, con Atene, assai avanzata nella metallurgia e nella ceramica; dell’isola Eubea, ricca di ferro; del Peloponneso orientale, dove si svilupparono centri di prima grandezza come Corinto, Argo, Epidauro.
Attorno al 1050 a.C. gruppi di Eoli e Ioni spinti dal popolo dei Dori si spostarono sulle coste occidentali dell’Asia Minore (oggi Turchia) e diedero origine a una lunga serie di città, come Mileto, Efeso e Alicarnasso, favorendo in quelle zone lo sviluppo della cultura ionica, nell’ambito della cosiddetta prima colonizzazione greca: la pratica della scrittura tornò a diffondersi, attraverso un nuovo alfabeto derivato dall’alfabeto fenicio, e le città greche si diedero le prime leggi scritte.