Storia di cose: La Caffettiera
Il caffé si diffuse in Europa agli inizi del Seicento, grazie ai veneziani e ai genovesi che commerciavano con l’Oriente (per un approfondimento leggi Origini del caffé: storia e leggenda).
Risale invece alla prima metà del Seicento l’apertura dei primi caffé pubblici a Venezia. L’uso del caffé si propagò poi in tutta Italia: la nuova bevanda infatti veniva apprezzata non solo per il suo gusto, ma anche perché si riteneva che possedesse delle proprietà digestive.
La diffusione del caffé nei paesi occidentali fu accompagnata dall’ideazione di svariati modelli di caffettiera.
Risulta che oggi in Italia di caffettiere se ne utilizzino soprattutto di tre tipi:
- la napoletana (cuccumella in napoletano), inventata dal francese Morize nel 1819; quando raggiunge l’ebollizione viene capovolta per avviare l’infusione che avviene per gravità;
- la moka, inventata nel 1933 dal piemontese Alfonso Bialetti; il figlio Renato la rese poi famosa in tutto il mondo pubblicizzandola con “l’uomo con i baffi”;
- la macchina espresso, si presenta nelle versioni professionali da bar e in quelle da casa. La prima macchina espresso italiana fu realizzata da un ingegnere milanese, Desiderio Pavoni, che nel 1905 fondò la ditta La Pavoni e iniziò a produrne una al giorno, in una piccola officina a Milano.
In seguito il milanese Achille Gaggia introdusse la macchina a pistoni, da cui sono derivate le versioni attuali: grazie ad esse si produce il caffé molto rapidamente e il suo sapore risulta meno amaro.