La civiltà dell’Indo quando e dove si sviluppò?
La civiltà dell’Indo si sviluppò a partire dal 4000 a.C., nella penisola indiana, lungo il fiume Indo. Il fiume Indo nasce dai monti dell’Himalaya e sfocia nell’Oceano Indiano.
Quali erano le attività praticate?
La civiltà dell’Indo si dedicava soprattutto all’agricoltura, in particolare, furono i primi a coltivare il cotone.
Praticavano anche l’allevamento, l’artigianato e il commercio. Il commercio si svolgeva lungo il fiume, oppure via terra, trasportando le merci sui carri in legno trainati da buoi.
Dove costruirono le città?
Le città sorgevano in prossimità del fiume. Le più importanti erano Mohenjo-daro e Harappa. Ogni città era indipendente e governata da un re-sacerdote. Ciascuna città era divisa in due zone: la città alta, circondata da mura, ospitava i templi, il palazzo del re e i granai. Ai suoi piedi si estendeva la città bassa abitata dal popolo. Le città erano dotate di un sistema fognario.
Gli abitanti della valle dell’Indo conoscevano la scrittura?
Nella valle dell’Indo si sviluppò una civiltà evoluta, che utilizzava una scrittura pittografica di circa 450 segni, purtroppo non ancora decifrata.
Religione e credenze
Il popolo della civiltà dell’Indo era politeista. La divinità più venerata era la dea Madre, simbolo della fertilità.
Le sepolture avvenivano in casse di legno ed erano accompagnate da una certa quantità di vasellame, probabilmente contenente offerte di cibo, a testimonianza della credenza di una vita dopo la morte.
Declino e scomparsa
Tra il 1900 e il 1300 a.C. questa prospera civiltà lentamente si spense, forse a causa dell’invasione degli Arii o Ariani, una popolazione di lingua indoeuropea proveniente da nord-ovest.
Essi alle città sostituirono piccoli villaggi. Imposero la loro lingua, il sanscrito (che si conservò come lingua sacra) e la loro religione vèdica, da cui derivano l’induismo e il buddhismo. La società fu suddivisa in caste, cioè in gruppi rigidamente separati tra loro.