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La Divina Commedia 13 cose che non sai

Ecco tutto quello che devi sapere su La Divina Commedia per prepararti ad affrontare interrogazioni, compiti in classe o la prima prova dell’esame di maturità. Chi ha scritto la Divina Commedia? Quando è stata scritta e in che lingua? Perché si chiama così? Quante sono le cantiche e i canti? Di quanti versi è composta? Di cosa parla? Qual è il significato? E tanto altro ancora.

Buona lettura!

Chi ha scritto la Divina Commedia?

La Divina Commedia è stata scritta da Dante Alighieri (1265-1321), il “sommo poeta” della letteratura italiana. È un’opera importantissima di cui noi italiani dobbiamo andare fieri, perché è considerata uno dei massimi capolavori della letteratura di tutti i tempi, non solo italiana, ed è stata tradotta nelle più svariate lingue di ogni cultura.

Quando è stata scritta?

Gli studiosi ritengono che Dante l’abbia scritta durante gli anni dell’esilio, tra il 1307 e il 1321.

In che lingua è stata scritta?

Il poema è stato scritto in volgare (dialetto) fiorentino, perché, oltre ad essere la lingua nativa di Dante, era più facile da comprendere per tutti: sia rispetto al latino sia rispetto agli altri dialetti italiani, in quanto Firenze si trovava (e si trova) nel centro d’Italia. Nel suo poema però Dante ricorre anche a latinismi, francesismi, provenzalismi e prestiti da varie altre lingue e conia anche dei neologismi. Questo ha portato gli studiosi a parlare di plurilinguismo e pluristilismo della Commedia.

Perché si chiama Divina Commedia?

In realtà, Dante intitolò il suo poema Comedìa. L’aggettivo Divina fu aggiunto da Giovanni Boccaccio, che ne colse la grandezza, nel suo Trattatello in laude di Dante e comparve in un’edizione del 1555 a cura di Ludovico Dolce: da allora divenne parte integrante del titolo.

Dante intitola il suo poema Comedìa perché si tratta di un genere letterario che, da un inizio difficoltoso per il protagonista, si conclude con un lieto fine, scritto in lingua volgare utilizzando uno stile semplice.

Quante sono le cantiche e i canti della Divina Commedia?

L’opera di Dante è divisa in 3 cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso. L’Inferno si compone di 34 canti (il primo è di introduzione generale al poema); Purgatorio e Paradiso comprendono ciascuno 33 canti. Quindi l’opera si compone di 100 canti in totale.

Da quanti versi è composto il poema di Dante?

Le tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso) sono composte rispettivamente da 4.720, 4.755 e 4.758 endecasillabi, per un totale di 14.233 versi. I versi sono endecasillabi a rima incatenata ABA, BCB, CDC… Essi non hanno precedenti nella letteratura prima di Dante.

Ogni cantica termina con la stessa parola: quale?

Ogni cantica termina con la parola «stelle»: «e quindi uscimmo a rivedere le stelle» (Inferno, XXXIV, v.139); «puro e disposto a salire a le stelle» (Purgatorio canto XXXIII, v.145); «l’amor che move il sole e l’altre stelle» (Paradiso canto XXXIII, v.145).

Di cosa parla la Divina Commedia?

Dante nel suo poema descrive il suo viaggio immaginario tra Inferno, Purgatorio e Paradiso compiuto nel 1300, l’anno del primo Giubileo della Chiesa cattolica bandito da papa Bonifacio VIII, mentre è ancora in vita. Il viaggio nei tre regni dell’aldilà dura in tutto 7 giorni.

Inizia il viaggio a 35 anni, perdendosi in una selva oscura, nella notte del giovedì santo. Dopo una notte angosciosa, all’alba del venerdì intravvede un colle illuminato dal Sole; tenta di risalire il colle, ma tre fiere (una lonza, un leone e una lupa) lo fanno desistere dal proposito.

In suo soccorso giunge l’anima di Virgilio, il massimo poeta latino; insieme si addentrano nella voragine sotterranea dell’Inferno, dove incontrano le anime dei dannati. Dopo un giorno e mezzo di permanenza nell’Inferno, sempre in compagnia di Virgilio, Dante prosegue il suo viaggio nel Purgatorio (durata di quattro giorni e mezzo circa), dove si purificano le anime in attesa di salire in Paradiso. Il viaggio in Paradiso dura soltanto un giorno; qui sarà guidato da Beatrice e poi, nella parte finale (l’Empireo), da San Bernardo fino alla indescrivibile contemplazione di Dio.

Perché Dante ha scritto la Divina Commedia?

È lo stesso Dante a stabilire il fine della sua opera nell’Epistola a Cangrande: liberare gli esseri umani dalla miseria del peccato e indirizzarli sulla retta via, che porta all’eterna beatitudine.

Qual è il significato della Divina Commedia?

Si possono cogliere quattro livelli di significato nella Commedia di Dante:
letterale → il racconto del viaggio compiuto da Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso;
allegorico → il viaggio si può intendere come una metafora di un cammino interiore e spirituale, che lo stesso Dante sente il bisogno di compiere, dopo essere diventato consapevole del suo stato di peccato. Preso dal desiderio di salvarsi, medita allora sul bene e sul male, sul pentimento, sulla salvezza fino alla contemplazione di Dio;
morale → il viaggio e l’itinerario spirituale di Dante-protagonista può essere utile a tutti gli esseri umani: Dante vuole indicare il cammino che si deve compiere per giungere alla salvezza;
teologico o mistico → come il singolo individuo, anche il genere umano nel suo complesso, con le opportune guide (papa e imperatore), può intraprendere un viaggio di ascesa verso la giustizia e la felicità.

A cosa si è ispirato Dante per scrivere la Divina Commedia?

Non vi è dubbio che Dante abbia tratto ispirazione dalla Bibbia, da testi della latinità classica e dalla letteratura cristiana. Posizione privilegiata nell’immaginario dantesco c’è il rapimento di san Paolo al terzo cielo, menzionato nella Seconda lettera ai Corinzi, e la discesa agli Inferi di Enea nel VI libro dell’Eneide di Virgilio.

Qual è il verso iniziale della Divina Commedia?

Nel mezzo del cammin di nostra vita…

Qual è l’ultimo verso della Divina Commedia?

L’amor che move il sole e l’altre stelle è l’ultimo verso del Paradiso canto XXXIII e della Commedia di Dante Alighieri.

Dante non ha scritto solo la Divina Commedia, ma anche altre opere; per saperne di più leggi: Dante Alighieri vita e opere riassunto.

 

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