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La fattoria degli animali di Orwell – trama, temi, morale

La fattoria degli animali (Animal farm) famoso romanzo di George Orwell, scritto tra il 1943 e il 1944, mentre lavorava come corrispondente in piena seconda guerra mondiale, e pubblicato poi nel 1945. L’idea di questo romanzo però risale al 1937 subito dopo aver partecipato da volontario alla guerra civile spagnola (1936-1939).

La storia narrata segue a grandi linee, semplificandola, la parabola della Rivoluzione russa fino alle sue estreme degenerazioni della dittatura di Stalin.

Il testo ha una narrazione semplice e immediata, essenziale nella caratterizzazione dei personaggi.

Quali sono i temi principali della Fattoria degli animali?

I temi sono quelli cari a George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair, 1903-1950): l’amore per la libertà; l’uguaglianza e la giustizia sociale; l’elogio della rivoluzione; il fascino corruttore del potere; il fallimento delle esperienze rivoluzionarie.

Qual è la trama della Fattoria degli animali?

Una sera gli animali della fattoria del signor Jones, sempre ubriaco e che sfrutta e maltratta i suoi animali, si riuniscono nel granaio e il Vecchio Maggiore, un maiale anziano e saggio racconta loro un sogno: un mondo popolato da soli animali, liberi dal controllo degli esseri umani, che lavoreranno solo per se stessi in un clima di pace e armonia e in regime di uguaglianza.

Tre notti dopo il Vecchio Maggiore muore. Gli animali decidono di realizzare il suo sogno. Cacciano allora il proprietario, il signor Jones, e danno vita a un nuovo ordine, “La fattoria degli animali”, fondato sull’uguaglianza; i maiali, considerati i più intelligenti, si pongono alla guida di tutti gli altri animali. Tra i maiali spiccano Palla di Neve (Snowball) e Napoleone.

Ben presto però tutto degenera senza controllo. Napoleone, con l’aiuto dei cani, caccia via dalla fattoria Palla di Neve, prende il potere e istaura il terrore. I Sette comandamenti che gli animali stessi si erano dati all’inizio della lotta (Tutto ciò che va su due gambe è nemico; Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico; Nessun animale vestirà abiti; Nessun animale dormirà in un letto; Nessun animale berrà alcolici; Nessun animale ucciderà un altro animale; Tutti gli animali sono uguali) sono aboliti e sostituiti da un nuovo e unico Comandamento: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”.

I maiali, del resto, cominciano ad assomigliare in modo sempre più preoccupante agli uomini: camminano su due zampe, vivono in casa, bevono e fumano. Non solo: hanno ottenuto, in particolare, il consenso delle pecore e cominciano ad avere rapporti con gli uomini.

I maiali, per opportunismo e avidità finiranno per riappacificarsi con gli uomini ed essi stessi diventeranno crudeli tiranni.

Il romanzo si chiude con una scena esemplare: maiali e uomini stringono un’alleanza e poi chiudono la serata ubriacandosi, giocando a carte e litigando per i punti. Gli altri animali della fattoria che spiano dalla finestra non riescono più a distinguere i maiali dagli umani.

Qual è il messaggio che ci vuole trasmettere George Orwell con La fattoria degli animali?

L’istruzione è fondamentale: gli animali credono ciecamente alla propaganda perché ignoranti. L’ignoranza è dunque un’arma preziosa nelle mani di qualsiasi dittatore, perché permette di far credere al popolo ciò che si ritiene più utile.

Molti protagonisti del romanzo prendono spunto da personaggi storici veramente esistiti: il signor Jones è lo zar Nicola II; il Vecchio Maggiore è Lenin; Napoleone ritrae Stalin; i cani allevati da Napoleone rappresentatno la polizia segreta di Stalin; le pecore sono il popolo facilmente manipolabile.

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