La macchina Enigma diede ai nazisti il vantaggio dell’inviolabilità delle comunicazioni militari a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. La storia di come gli Alleati, inglesi in primis, escogitarono per decifrare i messaggi di Enigma è storia di spionaggio, di grandi innovazioni tecnologiche, di uomini leggendari.
I primi a capire il funzionamento della macchina Enigma furono i polacchi, che riuscirono a ricostruire il suo funzionamento grazie ai disegni trafugati da Hans-Thilo Schmidt, un imprenditore tedesco deluso dal proprio Paese, che li passò ad un agente francese in Belgio l’8 novembre 1931. I polacchi ricevettero i disegni dai francesi con i quali intrattenevano un accordo di cooperazione militare.
I servizi segreti polacchi affidarono il compito di decifrare Enigma a dei matematici: prima di allora gli analisti decifratori erano soprattutto linguisti che sfruttavano i gruppi di ripetizioni di lettere consueti nel linguaggio per decifrare sequenze di caratteri altrimenti incomprensibili. Marian Rejewski, uno dei tre matematici incaricati, trovò il modo di decifrare i messaggi scoprendo degli schemi logici che riducevano di molto le combinazioni possibili (teoricamente 10 milioni di miliardi) e inventando una macchina per decifrare Enigma che generava automaticamente tutte le sequenze possibili tra le quali gli analisti poi trovavano la chiave per decifrare il messaggio intercettato.
Ma nel dicembre 1938 i tedeschi aumentarono la complessità di Enigma adottando cinque elementi scambiatori tra i quali sceglievano i tre da inserire nella macchina: le combinazioni possibili salivano a 159 miliardi di miliardi.
Era vitale, per l’esito della guerra, decifrare i messaggi nazisti: gli inglesi allora radunarono a Bletchley Park, nel Bukinghamshire, i migliori crittoanalisti e matematici del Paese per trovare nuove contromisure.
Fu Alan Turing, il celebre matematico “padre” del moderno computer, a dare il colpo di grazia a Enigma.
Partendo dal metodo di Rejewski, Turing progettò una nuova macchina per decifrare Enigma. La macchina di Turing può essere definita il primo Computer della storia; essa elaborava tutte le combinazioni sulla base di algoritmi (gli antesignani del moderno software) che Turing impostava sulla macchina.
La macchina di Turing veniva chiamata “bomba”: consisteva in una sequenza di dodici gruppi di scambiatori (simili a quelli utilizzati dai tedeschi) che elaboravano in sequenza le combinazioni possibili. La prima macchina, battezzata “Victory”, arrivò a Bletchey Park il 14 marzo 1940 e permetteva di decifrare una chiave in una settimana. Ma i tedeschi migliorarono ulteriormente la procedura di combinazione delle chiavi che provocò un blackout di decifratura di oltre 8 mesi. A partire dall’8 agosto arrivarono 15 macchine di Turing che permisero di decifrare una chiave in soli sessanta minuti. La Guerra ad Enigma era vinta.
La storia di Turing è affascinante come un romanzo: sono stati scritti saggi e romanzi, ma anche film, com l’ultimo uscito nelle sale The Imitation Game.