La rivoluzione russa del 1905 ebbe come presupposti:
- il disagio economico;
- gli scioperi che scoppiarono in diverse città della Russia meridionale;
- le sommosse contadine;
- il suo episodio chiave nella cosiddetta «domenica di sangue» (22 gennaio, o il 9 secondo il calendario giuliano).
La domenica di sangue – Rivoluzione russa del 1905
A Pietroburgo, un corteo di 150.000 persone che si dirigeva verso il Palazzo d’Inverno, residenza dello zar, per presentare una petizione in cui si chiedeva maggiori libertà politiche e interventi atti ad alleviare il disagio delle classi popolari, fu accolto a fucilate dall’esercito.
I morti furono più di cento e oltre duemila i feriti.
La brutale repressione della «domenica di sangue» scatenò in tutto il Paese agitazioni, sommosse e ammutinamenti nelle stesse forze armate. E le agitazioni si intensificarono man mano che giungevano le notizie sull’esito catastrofico della guerra russo-giapponese (1904-1905).
La nascita dei soviet
In molti centri sorsero i soviet (termine russo che significa «consigli»), cioè rappresentanze popolari elette sui luoghi di lavoro. Il più importante di questi soviet, quello di Pietroburgo, assunse la guida del movimento rivoluzionario nella capitale e si trovò a esercitare un notevole potere di fatto nella capitale.
Conclusa la guerra russo giapponese con la Pace di Portsmouth (5 settembre 1905), la corona e il governo passarono alla controffensiva facendo arrestare quasi tutti i membri del soviet di Pietroburgo e schiacciando con durezza le rivolte successivamente scoppiate nella capitale e a Mosca.
Elezione della prima e della seconda Duma
Una volta ristabilito l’ordine, lo zar rispettò l’impegno di convocare un’assemblea rappresentativa (Duma), che avrebbe dovuto aprire nuovi spazi di libertà nella vita politica russa. Eletta nell’aprile del 1906 a suffragio universale ma con un complicato sistema che privilegiava i proprietari terrieri, dotata di poteri troppo limitati per poter condizionare l’esecutivo, fu sciolta. Uguale sorte subì una seconda Duma eletta nel febbraio 1907.
La Russia ritorna a un regime assolutista
Nell’estate 1907, il governo modificò la legge elettorale: il voto di un grande proprietario contava cinquecento volte quello di un operario. Il governo poté così disporre di un’assemblea più docile, composta in gran parte da aristocratici. Con questo colpo la Russia tornava a essere un regime sostanzialmente assolutista.
Ma non per molto…
Tuttavia, nel 1916 le sconfitte nella Prima guerra mondiale generarono un forte risentimento nella popolazione, che sfociò in una nuova rivoluzione distinta in due fasi: Rivoluzione russa di febbraio e Rivoluzione russa di ottobre.