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Stele di Rosetta e i geroglifici

La Stele di Rosetta è una lastra di basalto grigio, che riporta incisa tre forme di scrittura; è alta 118 centimetri, larga 76, peso 750 chili circa. È conservata al British Museum di Londra.

Quest’articolo propone brevemente la storia della Stele di Rosetta, dal suo casuale ritrovamento alla decifrazione dei misteriosi geroglifici.

Perché si chiama così?

Alla stele, scoperta il 15 luglio 1799 dalle truppe di Napoleone Bonaparte, fu dato questo nome perché fu ritrovata a Rosetta, una località del Delta del Nilo, mentre scavavano un fossato intorno a una fortezza, durante la Campagna in Egitto (1798-1801).

Quali sono le tre lingue della Stele di Rosetta?

La Stele riporta lo stesso testo in tre scritture (dall’alto in basso): due egiziane (il geroglifico e una scrittura corsiva chiamata “demotico), e una terza, il greco, usato perché quando il testo fu redatto nel 196 a.C. l’Egitto era governato dai discendenti di Tolomeo, il generale di Alessandro Magno che aveva fondato in quel Paese un regno ellenistico.

Stele di Rosetta testo: cosa c’è scritto sulla stele?

Il testo è un decreto che attribuisce al re Tolomeo V il culto regale attribuito un tempo ai faraoni. Fu emanato per dimostrare che i re di origine greca intendevano rispettare la religione egizia e le tradizioni del Paese.

La Stele e la Campagna in Egitto

Il ritrovamento della Stele di Rosetta diede un significato grandioso a quest’altra avventura di Napoleone (la Campagna in Egitto) finita in un disastro da un punta di vista militare e politico.

Napoleone, infatti, riuscì a vincere il primo scontro, la cosiddetta battaglia delle piramidi (21 luglio 1798), ma poi la flotta francese fu distrutta, appena 10 giorni dopo, nella baia di Abukir dalla flotta inglese, comandata dall’ammiraglio Horatio Nelson. Intanto l’esercito finì decimato dal colera, dai Mamelucchi e dal corpo di spedizione britannnico sbarcato in Egitto nel marzo 1801.

Quando nel 1801 i francesi dovettero arrendersi ai vincitori inglesi, nacque una disputa sui reperti rinvenuti dai francesi. Questi volevano tenerli, mentre gli inglesi li consideravano il loro bottino. Dopo lunghe e complicate trattative, la Stele di Rosetta dovette essere consegnata agli inglesi. Quando gli inglesi rientrarono in Inghilterra, essa fu esposta al British Museum di Londra, dove è custodita dal 1802.

Champollion riesce a decifrare i geroglifici

La Stele di Rosetta permise, nel 1822, al giovane archeologo francese Jean-François  Champollion (1790-1832) di leggere e tradurre i geroglifici. Champollion infatti conosceva molto bene il greco e fu grazie a lui che le due forme di scrittura egizie (geroglifico e demotico) furono decifrate e finalmente comprese. Per questo Champollion è considerato il fondatore dell’egittologia.

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