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La Storia di Elsa Morante, la trama

La Storia di Elsa Morante (1912-1985) è un romanzo storico pubblicato nel 1974 da Einaudi. Ebbe grande successo di pubblico, e la sua uscita fu salutata con consensi eccessivi ma accolta anche da eccessive polemiche.

La Storia di Elsa Morante: la trama

La vicenda è ambientata a Roma durante la Seconda guerra mondiale e negli anni dell’immediato dopoguerra.

La protagonista è Ida Ramundo, maestra elementare, vedova (il marito Alfio Mancuso è morto nella guerra in Abissinia), di origine ebrea per parte di madre, che però tiene sempre nascoste per paura di essere scoperta dai fascisti.

Dal matrimonio ha avuto un figlio, Nino, ora un irrequieto adolescente. In una sera del gennaio 1941, un giovane soldato tedesco ubriaco in partenza per l’Africa (dove poi morirà) la violenta. Ida rimane incinta e partorisce un secondo figlio, Giuseppe, soprannominato Useppe. Useppe è un bambino tenero e sensibile, gioia e consolazione della madre.

Nino abbandona gli studi, si unisce ai fascisti e parte per il fronte.

La casa in cui Ida e Useppe abitano nel quartiere romano di San Lorenzo è distrutta dai bombardamenti, nel 1943. Ida e il figlio si trasferiscono in uno stanzone a Pietralata, dove vivono anche la famiglia “I Mille”, così soprannominata perché numerosissima, il signor Giuseppe e il giovane Davide Segre sotto il falso nome di Carlo Vivaldi, ebreo e anarchico.

Nino, che nel frattempo è diventato partigiano, torna dalla madre e da Useppe ma riparte poco tempo dopo. Con lui si uniscono Giuseppe e Davide, decisi a unirsi nella lotta partigiana.

La guerra finisce, Ida riesce ad affittare un appartamento mentre Nino si è dato al contrabbando e, appena ventenne, finirà ucciso dalla polizia, durante un conflitto a fuoco. Poco tempo dopo muore anche Davide, stroncato da un overdose di eroina.

Il piccolo Useppe si ammala di epilessia e, dopo svariati attacchi, muore. Ida, di fronte alla morte del figlio perde la ragione. Si spegnerà nove anni dopo, anni di quieta follia trascorsi in ospedale, in una totale inattività, come se con il figlio Useppe fosse morta anche lei.

Il commento al romanzo

Per Elsa Morante esiste la Storia dei potenti e la Storia degli umili. La Grande Storia è tutta un inganno a spese della piccola storia. È sempre l’élite del potere che decide la vita di milioni di uomini, inconsapevoli vittime passate, presenti e future.

La Storia – afferma la Morante – è «uno scandalo che dura da diecimila anni». La Storia è sempre stata la storia del dominio e dell’orrore, che ha travolto nel suo insensato percorso le masse dei deboli, delle vittime, delle donne, dei bambini. Questa verità è mostrata dalla vicenda del romanzo.

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