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Le api: chi sono e come sono organizzate

Le api insetti appartenenti alla famiglia degli Apidi. Vivono negli alveari. Sono insetti estremamente laboriosi e fondamentali per la vita di tutti noi.

Perché le api sono importanti?

Provvedono all’impollinazione di numerose piante, volando di fiore in fiore, permettendo alle piante e ai fiori di riprodursi e di regalarci così frutta e ortaggi.

La loro presenza inoltre rivela condizioni ambientali salubri.

Rappresentano poi un importante elemento della dieta di alcuni uccelli insettivori.

Gli esperti sono quindi molto preoccupati della loro diminuzione negli ultimi anni, causata dal riscaldamento globale, dall’uso massiccio di pesticidi e di altre sostanze nocive.

Vi occorre una ricerca sulle api? Volete una descrizione sull’ape insetto? Volete sapere com’è la vita delle api? come nasce questo insetto laborioso? quali sono le fasi della sua metamorfosi? come vivono le api? come sono organizzate? quanto vivono le api? Qui troverete le risposte a queste domande e a tante altre curiosità per conoscere ogni segreto di questi insetti.

Come nascono le api?

Le api nascono da piccole uova che l’ape regina deposita nelle celle. Da questo momento in poi avvengono tre trasformazioni, chiamate metamorfosi.

Metamorfosi dell’ape

Dapprima le uova diventano larve e appaiono come dei piccoli bruchi bianchi; poi, le larve si trasformano in pupe e cominciano ad avere una forma più simile alle api. Progressivamente le pupe si colorano e si formano le ali e le zampette. Infine, nella terza trasformazione, le pupe assumono l’aspetto dell’insetto adulto.

Queste tre fasi della metamorfosi dell’ape avvengono sempre all’interno delle celle, sigillate con la cera a partire dal 9° giorno. Al 21° giorno l’ape comincia a muoversi, buca l’opercolo e “sfarfalla“: esce cioè dalla cella ed è pronta a iniziare la sua nuova vita al servizio della colonia.

Com’è fatta l’ape?

Come tutti gli insetti, l’ape ha tre paia di zampe, attrezzate per la raccolta del polline e per la pulizia.

Il corpo, suddiviso in capo, torace e addome, è racchiuso all’interno di una sorta di corazza chiamata cuticola. L’addome è di colore rosso-marrone con bande nere e giallo-arancio; il torace è peloso e attaccate al torace ci sono 2 paia di ali.

Sul capo si trovano gli occhi e le antenne, organi di senso così raffinati da permettere alle api di costruire le cellette dell’alveare anche al buio. Tramite la bocca, invece, aspirano il nettare.

All’estremità dell’addome si trova il pungiglione collegato a una ghiandola di veleno e utilizzato a scopo di difesa solo in caso di pericolo.

Di cosa si nutrono le api?

Si nutrono di nettare, polline e miele.

La società delle api

Le api vivono in società organizzate chiamate colonie.

Ogni colonia può ospitare da 20 000 a 60 000 api, a seconda della stagione produttiva. Ognuna di queste api ricopre un compito preciso e insostituibile, contribuendo al perfetto funzionamento dell’alveare.

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La società delle api ha una struttura matriarcale ed è regolata da femmine: ape regina e api operaie.

Ape regina

Per ogni alveare esiste un’ape regina. Il suo unico compito è quello di fare le uova, che depone una per cella. Se l’uovo è fecondato darà vita a un’ape operaia femmina, se non è fecondato nascerà un fuco, cioè il maschio, che ha il solo scopo di fecondare le uova.

L’ape regina permette quindi la sopravvivenza e la moltiplicazione dello sciame. È più grande delle altre api: è lunga dai 16 ai 20 mm e ha un addome lungo e lucente; è nutrita esclusivamente con pappa reale; deposita nelle celle fino a 2000 uova al giorno; vive in media 4-5 anni; comanda sulle altre api per mezzo di segnali chimici.

Le api operaie

Vivono da 30 giorni a 6 mesi. Infatti le api che nascono in un periodo di piena attività vivono poco perché consumano tutte le loro energie nella grande raccolta del nettare e del polline. Le api nate alla fine dell’estate e in autunno vivono invece molto di più, svernando fino alla primavera successiva.

Quanti tipi di api operaie ci sono?

Prendono nomi diversi a seconda delle mansioni che svolgono.

Le api ancelle puliscono e nutrono l’ape regina.

Le nutrici nutrono le larve con pappa reale, miele e nettare.

Le spazzine si dedicano alla pulizia delle celle e dell’alveare.

Le api magazziniere ricevono invece il nettare e lo trasformano in miele; poi lo immagazzinano nelle celle. Non appena il miele giunge a giusta maturazione sigillano le celle con la cera.

Le api architetto costruiscono i favi con la cera e formano con i loro corpi una specie di impalcatura che serve da guida per la costruzione del nuovo favo.

Le api ventilatrici creano un flusso d’aria per regolare la temperatura e l’umidità interna dell’alveare (sui 35 gradi per tutto l’anno). In inverno producono calore con dei rapidi movimenti dei muscoli del torace; in estate raffreddano l’ambiente ventilando con le ali. In questo modo favoriscono anche la maturazione del miele.

Le guardiane si posizionano come sentinelle all’entrata dell’alveare e sono disposte a sacrificare la loro vita perché nessun intruso vi entri. Infatti, nel caso in cui dovessero usare il loro pungiglione andrebbero incontro alla morte.

Le api bottinatrici hanno il compito di raccogliere il polline, il nettare e l’acqua e tutto quello che serve alla famiglia nel raggio di 3 km. In una stagione compiono migliaia di viaggi e comunicano alle compagne la direzione e la distanza di una fonte di cibo con una particolare danza.

Le bottinatrici impachettano e trasportano il polline sulle setole delle zampe posteriori dette “cestello”; il nettare è invece succhiato dal calice dei fiori, immagazzinato nella “sacca melaria” e trasportato all’alveare.

I fuchi

Sono i maschi della famiglia; sono nutriti dalle api operaie. Il loro compito è quello di fecondare l’ape regina, che potrà in questo modo deporre le uova.

Sono più lunghi delle api (15 mm), più tozzi e non hanno il pungiglione.

Hanno le ali più lunghe, antenne più sofisticate e sono sensibili agli odori.

Nella bella stagione, i fuchi escono dall’alveare in cerca di una regina. Quando la trovano, la inseguono facendo a gara con tanti altri fuchi. L’accoppiamento avviene in volo. Dopo essersi unito alla regina, il fuco cade a terra e muore. La maggior parte di loro non si accoppierà mai. I fuchi che non hanno raggiunto la regina vivono un massimo di 50 giorni.

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