Legge salica o Lex salica è così chiamata perché si tratta di una raccolta di norme giuridiche tramandate oralmente tra i Franchi Salii, che abitavano cioè in prossimità del fiume Sala, oggi noto come Ijssel, nell’attuale Olanda. La prima redazione scritta risale al regno del re dei Franchi Clodoveo I (481-511).
Le norme contenute nella legge salica riguardavano ogni ambito e prevedevano pene pecuniarie o corporali (fustigazione, mutilazione, morte) di diversa entità, in funzione dello status del danneggiato.
Esclusione delle donne dalla successione al trono
La legge salica conobbe una notevole fortuna nel periodo medievale e moderno per alcune disposizioni, come quelle che escludevano le donne dalla successione al trono, che trovarono applicazione in diverse monarchie europee, con conseguenze rilevanti.
Ad oggi, citando la legge salica si fa riferimento a questo unico aspetto. Questa legge, o meglio questo particolare aspetto della legge, venne utilizzata da tutte le case regnanti in occasione di conflitti dinastici. Ricordiamo ad esempio la guerra di successione austriaca (1740-1748) che coinvolse quasi tutte le potenze europee e si concluse solo otto anni dopo con la pace di Aquisgrana. La guerra di successione austriaca scoppiò quando nel 1740 Maria Teresa d’Asburgo (1717-1780) salì al trono in virtù della Prammatica Sanzione del 1713, promulgata dal padre Carlo VI. Con il suo editto l’imperatore si era preoccupato, non avendo figli maschi (Leopoldo Giovanni d’Asburgo era il primogenito dell’imperatore, ma morì pochi mesi dopo la nascita), di garantire l’indivisibilità del regno e aprire la strada per il trono alla discendenza femminile. Veniva così abbandonata la cosiddetta legge salica.
L’esclusione delle donne dalla successione al trono, non fu però applicata in altre monarchie, come quella inglese, dove la donna, in mancanza di un erede maschile, poteva salire al trono (oggi però la legge britannica prevede che l’erede è il primogenito, indipendentemente dal sesso).
Nel caso dei Savoia (e quindi del Regno d’Italia) il diritto ad ereditare il trono era rigorosamente basato sulla Legge salica, per cui in presenza soltanto di eredi femmine veniva chiamato in causa il parente maschio più prossimo del defunto re.