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Lenin: leader della Rivoluzione russa e fondatore dell’Unione sovietica

Lenin (1870-1924) pseudonimo di Vladimir Ilic Uljanov, è stato uno dei protagonisti della Rivoluzione russa del 1917, fondatore dell’Unione Sovietica e iniziatore del movimento comunista internazionale. Sotto la sua guida, la Russia, e in seguito l’Unione Sovietica, diventò uno Stato socialista monopartitico governato dal Partito Comunista sovietico.

La sua vicenda umana e politica è legata alla Rivoluzione d’ottobre del 1917, di cui fu il fautore e il leader assoluto.

Lenin biografia breve

I primi anni

Lenin, pseudonimo di Vladimir Ilic Uljanov, nasce a Simbirsk il 22 aprile 1870. Abbraccia la causa rivoluzionaria dopo l’esecuzione nel 1887 del fratello maggiore, coinvolto in un attentato contro lo zar Alessandro III. Nel 1893 si stabilisce a Pietroburgo e diventa seguace dell’ideologia politica e sociale di Karl Marx. Tra il 1897 e il 1900 è condannato al confino in Siberia. Nel 1898 diventa membro del Partito socialdemocratico russo. Nel 1905 prende parte alla prima rivoluzone russa e a seguito di ciò è nuovamente costretto all’esilio.

Lenin e la rivoluzione d’ottobre – 1917

Nell’aprile 1917 torna in Russia, dal suo esilio in Svizzera, con l’appoggio delle autorità tedesche, che sperano in un indebolimento dei russi, coinvolti nella prima guerra mondiale.

Appena rientrato, diffonde il suo piano politico in un documento in dieci punti noto come le Tesi di aprile. Accusato di aver fomentato una rivoluzione a Pietrogrado in luglio, è costretto alla fuga in Finlandia.

Rientrato un’altra volta in patria, convince i suoi compagni bolscevichi a prendere il potere attraverso un’insurrezione armata. Ha così inizio la Rivoluzione d’ottobre: le guardie rosse, ossia i reparti armati di operai e soldati rivoluzionari, assaltano il Palazzo d’Inverno, sede del governo provvisorio.

Preso il potere con la forza, Lenin forma un governo tutto di bolscevichi e attua i seguenti provvedimenti: fa distribuire le terre dei grandi proprietari ai contadini; affida il controllo delle fabbriche agli operai; banche e ferrovie diventano di proprietà dello Stato; avvia le trattative per la pace di Brest-Litovsk, che sancisce l’uscita della Russia dalla prima guerra mondiale.

L’Assemblea costituente e l’uscita dalla guerra

I bolscevichi vengono sconfitti alle elezioni per i rappresentanti dell’Assemblea costituente. Lenin scioglie con la forza l’Assemblea e instaura una vera e propria dittatura del partito bolscevico. Il 3 marzo 1918 firma la pace di Brest Litovsk, con cui la Russia esce dalla prima guerra mondiale.

1918 – Scoppia la guerra civile in Russia

Si organizzano le Armate bianche, cioè le armate sotto la guida di ex ufficiali ancora fedeli al regime zarista, che hanno l’intento di rovesciare il governo rivoluzionario bolscevico. Contigenti anglo-francesi e truppe statunitensi e giapponesi sbarcano in Russia per sostenere le Armate bianche: hanno paura che la rivoluzione bolscevica si estenda ai loro paesi. Lev Trotsky costituisce allora l’Armata rossa degli operai e dei contadini: è la guerra civile.

1918-1922 – Uccisione dello zar e della sua famiglia e fine della guerra ciivile

Per evitare che vengano liberati dalle Armate bianche, l’ex zar Nicola II Romanov e la sua famiglia (tenuti prigionieri) vengono giustiziati. Le potenze occidentali allora ritirano i propri reparti dalla Russia; quindi le Armate bianche si indeboliscono e vengono sconfitte dall’Armata rossa nel 1920. La guerra civile però termina solo nel 1922.

1921 – Lenin introduce la Nep

La Russia adotta il comunismo di guerra per risolvere la grave crisi economica che ha colpito il Paese: la produzione industriale e agricola passa sotto il controllo dello Stato; gli operai sono sottoposti a orari di lavoro massacranti; nelle campagne i raccolti sono requisiti con la forza. Scoppiano allora molte rivolte, mentre la carestia causa la morte di circa tre milioni di persone.

Per tentare di risollevare il Paese, sempre nel 1921, Lenin abbandona il comunismo di guerra e introduce la NepNuova politica economica»), che riduce la tassazione e apre temporaneamente all’iniziativa privata. Con essa sono favoriti la piccola e media impresa, il commercio e gli scambi tra città e campagna: l’economia torna a crescere.

1922 – Nascita dell’URSS

Il 30 dicembre 1922 i congressi dei Soviet danno vita all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, in sigla URSS, una federazione di repubbliche con capitale Mosca. Fra di esse la più vasta è la Repubblica russa.

Ogni repubblica è autonoma ma, di fatto, il potere reale è esercitato a Mosca dal Comitato centrale del Partito comunista e dal suo segretario generale, ruolo ricoperto a partire dal 1922 da Josif Stalin.

1924 – La morte di Lenin e l’ascesa la potere di Stalin

Il 21 gennaio 1924 Lenin muore (53 anni); il suo corpo viene imbalsamato e posto in un mausoleo sulla Piazza Rossa di Mosca.

Morto Lenin, scoppia una dura lotta per la successione al potere tra il comandante dell’Armata rossa Trockij e il segretario generale del Partito comunista Stalin. Stalin riesce ad avere la meglio; Trockij è mandato in esilio nel 1929; nel 1940 viene assassinato per ordine dello stesso Stalin.

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