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Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo

Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo (1816) è il manifesto del romanticismo italiano. L’autore è Giovanni Berchet (1783-1851), traduttore e scrittore milanese, tra i maggiori esponente del movimento romantico.

L’autore, che si cela dietro il pseudonimo di Grisostomo (“bocca d’oro”, in greco), finge di scrivere al proprio figliolo, studente in collegio, e gli dà una serie di consigli letterari.

Per farlo, gli suggerisce di leggere due ballate del poeta romantico tedesco Gottfried August (Goffredo Augusto) Bürger (1747-1794): Il cacciatore feroce ed Eleonora. Si tratta di poesie di amore e di morte, percorse da una cupa tragicità. Non a caso, i due componimenti, ispirati a leggende popolari germaniche, sono stati oggetto di traduzioni proprio da parte di Berchet.

Secondo Berchet, la poesia deve nascere dalla «fantasia» e dal «cuore», non può essere un mero esercizio di retorica, ma deve commuovere chi legge.

La poesia romantica deve avere carattere popolare, cioè deve rivolgersi al «popolo», una classe intermedia formata da quelli che hanno «anche studiato» ma tuttavia hanno anche un’anima e dei sentimenti. Da essi sono esclusi: i «Parigini», cioè gli intellettuali troppo raffinati, capaci di apprendere solo attraverso la ragione; e gli «Ottentoti» (dal nome di una popolazione africana), ovvero la plebe indifferente e ignorante, caratterizzati dai bisogni primari, che non si interrogano.

La missione del poeta romantico è dunque commuovere ed educare la borghesia, la nuova classe che si va formando in Italia, attraverso il processo risorgimentale e il moderno sviluppo economico. L’arte infatti muta nel tempo e la poesia deve corrispondere ai sentimenti di un popolo in un determinato momento.

Cosa significa “lettera semiseria”?

Alla fine della Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo, dopo aver sostenuto a lungo le ragioni dei romantici, Grisostomo finge di aver scherzato e si proclama classicista (per questa ironica ritrattazione finale la lettera è definita nel titolo «semiseria») ma con argomenti tanto deboli da rafforzare le proprie argomentazioni precedenti. Esorta quindi il figlio a seguire fedelmente le regole dei classici. Per questi ultimi comporre significa imitare i modelli del passato, che hanno già raggiunto la perfezione, attenendosi a criteri quali l’idealizzazione e la selezione della materia poetabile.

Con questo espediente letterario Berchet riassume i punti fondamentali del rinnovamento in atto in Europa:

  • divergenza tra poesia classica e romantica nell’evoluzione dello spirito artistico;
  • rifiuto di ogni principio estetico assoluto;
  • carattere popolare della poesia con funzione educatrice e civile. Berchet sperimentò egli stesso, soprattutto con I profughi di Parga (1819-1820) e le Romanze (1824), il gusto medio della poesia “popolare” che aveva teorizzato.

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