Gli antichi attribuivano a Licurgo, personaggio di incerta storicità e datazione (variabile tra l’XI e il VII secolo a.C.) l’elaborazione della legge che fissava l’ordinamento politico di Sparta.
Secondo la tradizione, tale legislazione, chiamata Grande Rhetra, sarebbe stata dettata a Licurgo dalla Pizia, sacerdotessa di Apollo a Delfi, con l’obbligo di mantenerla immutata nei secoli a venire. Dopo aver indotto i suoi concittadini a giurare che avrebbero osservato le sue leggi, Licurgo partì per un lungo viaggio, dal quale non fece più ritorno, morendo a Creta, probabilmente suicida.
Si lasciò morire privandosi del cibo, persuaso che lo statista deve giovare allo Stato anche con la morte, e che la fine della sua vita può essere non meno utile del resto, anzi fa parte delle sue virtù ed azioni. Per lui che aveva lavorato sino al compimento della sua missione, la fine sarebbe stata davvero un coronamento della felicità; ai concittadini avrebbe lasciato la propria morte a salvaguardia delle virtù e dei beni che aveva loro provveduto vivendo, poiché avevano giurato di servirsi della sua costituzione finché egli non fosse tornato.
da Plutarco, Vita di Licurgo
Al di là della tradizione, l’ipotesi più probabile è che il sistema delle istituzioni spartane si sia venuto definendo in età arcaica, dopo la prima guerra messenica.
L’ordinamento politico di Sparta prevedeva le seguenti figure:
- due re (diarchìa, probabilmente per impedire eccessive concentrazioni del potere), appartenenti a due famiglie (gli Agiadi e gli Euripontidi) che si ritenevano discendenti di Eracle, l’eroe mitico fondatore di Sparta. Avevano compiti militari (comando dell’esercito) e religiosi;
- cinque èfori (in greco, «custodi», «sorveglianti»), eletti fra tutti i cittadini, restavano in carica un anno e avevano poteri molto estesi, compreso quello di giudicare gli stessi re;
- la gherusìa (o gerusìa), un consiglio degli anziani composto da 28 spartiati sopra i 60 anni, più i due re. La gherusìa preparava le leggi da approvare in assemblea e giudicava i reati più gravi. I membri della gherusìa si chiamavano geronti;
- l’assemblea, chiamata a Sparta apélla, comprendeva tutti gli spartiati (e solo loro) con più di 30 anni, si riuniva una sola volta al mese, eleggeva gli èfori e i geronti, decideva sulla pace e la guerra, non poteva discutere ma solo approvare o respingere le proposte di legge.
L’ordinamento politico di Sparta
Sparta non conobbe mai tirannidi.